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L’edizione 2018 de “La Francia in scena” si caratterizza per i grandi numeri e per una forte interdisciplinarietà: 73 proposte artistiche molto diverse (musica, performance, musica, teatro, danza, arte circense), 5 progetti espositivi, per un totale di 220 date (dal 10 maggio al 26 novembre) dislocate in 27 città italiane, da Nord a Sud della penisola. L'anno scorso gli appuntamenti erano stati 150 e 30 le città coinvolte, dunque l'incremento è stato notevole. La rassegna è organizzata su iniziativa dell'Ambasciata di Francia in Italia col sostegno dell'Institut Français, del Ministère de la Culture e della Fondazione Nuovi Mecenati. Due sono gli importanti eventi a cui si va a collegare: la “Biennale d’Architettura di Venezia” e la “Biennale d’Arte Contemporanea Manifesta” di Palermo. 

Durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento (Palazzo Farnese, 7 maggio), sono intervenuti sia l’Ambasciatore di Francia in Italia Christian Masset che il Direttore dell’Institut Français Italia Christophe Musitelli. Con loro anche Chloé Siganos, al suo esordio nella direzione artistica della rassegna.

Masset ha definito il progetto «Ambizioso, una bella scoperta per il pubblico», puntando molto sull’aspetto dell’interdisciplinarietà delle proposte, che da quattro anni è la principale peculiarità dell’evento, aperto a diverse forme d’arte e alle più innovative commistioni di generi. Chloé Siganos ha posto l’accento proprio sull’aspetto della diversità: diversità di usanze, di territori, di forme artistiche che il festival va a rappresentare e presentare al pubblico. «Nella diversità c’è l’apertura» ha sottolineato l’Ambasciatore. 

Anche i partner di “Francia in scena” hanno orgogliosamente parlato dell’evento come un’occasione unica di apertura: «Ciascuno di noi si prende la responsabilità di portare in Italia proposte artistiche non sempre di facile lettura», ha osservato Linda Di Pietro, Direttrice artistica del Festival Internazionale di Terni. Ma proprio l’apertura a qualcosa di nuovo e diverso è uno dei valori essenziali per potersi muovere nella direzione di una società che possa realmente dirsi moderna. Così come il valore della diversità, della scoperta, della conoscenza, dell’accoglienza. Tutti questi aspetti sono stati definiti da Fabrizio Grifasi, Direttore Generale e Artistico del Romaeuropa Festival: «Il motore della nostra azione artistica e culturale».Tshegue1

Gli eventi in programma a Roma abbracciano diversi ambiti culturali, un’offerta di grande valore artistico che si apre il 22 giugno con l’inaugurazione della mostra “African Metropolis. Una città immaginaria” al MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo. L’Africa è un continente che ritornerà più volte nel corso della rassegna, culminando in un evento in particolare a Palermo. Nella città sicula, Capitale italiana della cultura 2018, si esibirà Tshegue, duo francese afro electro-punk originario di Kinshasa. Tshengue vuol dire ‘ragazzi di strada’: la tradizione africana più autentica si mescola con i ritmi urbani e le sonorità elettroniche, in un mix di pura energia. Questo concerto unico e irripetibile si svolgerà nella cornice di Piazza Magione a Palermo il 16 giugno, in occasione della Festa della Musica. Il duo si esibirà anche a Roma in occasione dello Spring Attitude Festival il 5 ottobre all'Ex Dogana. Rientra in questa manifestazione (eccezionalmente spostata all'autunno quest'anno) anche l'esibizione di Jeremy Underground. 

Dal 30 luglio al 22 settembre si susseguiranno i 18 concerti del festival jazz “Una striscia di terra feconda”, in diverse location, dal l’Auditorium Parco della Musica a Villa D’Este a Tivoli, dal Castello Savelli di Palombara Sabina lla Casa del Jazz. Tra i protagonisti Médéric Collignon, François Couturier, Vincent Courtois, Danilo Rea e Michele Rabbia.

Al via in settembre la programmazione che riguarda la danza, il teatro e la performance. Il 9 e 10 settembre al Teatro Argentina per il festival Short Theatre arriva “Gala” di Jérôme Bel, coreografo di fama internazionale, che in questo spettacolo fa esibire danzatori non professionisti. Tanti altri i nomi in cartellone: il duo franco-israeliano Winter Family, in concerto a La Pelanda il 12 settembre. Nello stesso luogo sarà la volta di Ana Pi, Cecilia Bengolea e François Chaignaud con “Le tour du mond des danses urbane en 10 ville” il 15 settembre.

Ref2018Dalla collaborazione preziosa col Romaeuropa Festival nascono gli 11 progetti distribuiti nell’autunno 2018: “Kirina, viaggio tra Africa e Occidente” del coreografo Serge Aimé Coulibaly è lo spettacolo inaugurale, in scena al Teatro Argentina dal 19 al 22 settembre. Poi ancora “Saigon” il 29 e 30 settembre all’Auditorium Parco della Musica, dal 3 al 6 ottobre lo spericolato duo Tsirihaka Harrivel & Vimala Pons sempre all’Auditorium, dall’11 al 20 ottobre al Teatro Vittoria il maestro Peter Brook porta in scena con Marie Hélène Estienne “The Prisoner” (dedicato al tema della giustizia e della prigionia). Chiudono l’elenco degli appuntamenti l’argentina Cecilia Bengolea e il francese François Chaignaud, al Teatro Vascello il 23 e 24 novembre con “DFS”, inusuale accostamento tra danza di ‘resistenza’ e madrigali.
La collaborazione col Romaeuropa Festival prosegue anche con “REf kids + family”, sezione dedicata ai più piccoli: per l’occasione il Mattatoio si animerà di spettacoli, talk e installazioni, a cominciare dal duo visionario Clédat & Petitpierre in scena il 10 e 11 novembre con gli spettacoli “Ermitologie”, “Il sogno di Antonio”, “Parade Moderne”. A seguire il musicista Jacques Tellitocci con il suo “C’est Parti Mon Kiki” dal 9 all’11 novembre e Théâtre des Tarabates con “La Brouille”, dal 16 al 18 novembre. Nel dialogo con Romaeuropa rientra anche il progetto “Le Avventure di Pinocchio”, rilettura musicale della celebre fiaba dedicata a un pubblico di grandi e bambini, in scena dal 22 al 25 novembre all’Aula Ottagona (ex Planetario) in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma.

Nell’ambito del Focus Young Mediterranean and Middle East Choreographers dedicato alla danza contemporanea emergente dei paesi arabi e del Mediterraneo, il 27 settembre a Teatri di Vetro verrà presentata la creazione di Saifeddine Manai dal titolo “Shine my blind way”.

Si apre da Roma il 4 ottobre a Villa Medici il progetto speciale “Bibliothèques vivantes”, programma che mira all’unione di spettacolo dal vivo, performance e libri. Per l’occasione sarà ospite il disegnatore, fumettista e artista François Olislaeger (Charlie Hebdo, Libération, Internazionale) che insieme al violoncellista Gaspar Claus presenterà “Ce qui tremble et brille au fond de la nuit noire”, una suggestiva live performance multimediale. Il 15 novembre invece, sempre a Villa Medici, tornano la disegnatrice Catherine Meurisse e la coreografa DD Dorvillier con “Vois-tu celle-là qui s’enfuit”.

A tutti questi concerti ed esibizioni distribuiti sul territorio romano, si vanno ad aggiungere tutti gli eventi de "La Francia in scena" in programma a Palermo, Firenze, Torino, Napoli, Venezia e tante altre città, nell'ottica di quel «Fare rete» di cui ha parlato Linda Di Pietro in conferenza stampa e che è quello su cui il Festival punta da ormai quattro anni.

Giuseppina Dente 07/05/2018

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