Oscar 2019: gli outfit indimenticabili e quelli che vorremmo rimuovere
Da sempre la notte degli Oscar non è solo un’occasione per ricevere la preziosa statuetta assegnata dall’Academy Awards, ma un’opportunità per sfilare sul red carpet più prestigioso del mondo e sfidarsi a colpi di pose, sorrisi e outfit ricercati, solo per far sì che nessuno scordi quella scintillante mise Haute Couture, o l’irriverenza di un completo inusuale.
In quanto ad irriverenza il red carpet di ieri viene inaugurato dall’entrata dell’attore di Pose, Billy Porter, che lascia tutti a bocca aperta indossando un elegante smoking in velluto, firmato Christian Siriano, con una gigantesca gonna a ruota al posto dei pantaloni. La sua è una scelta politica e al tempo stesso ironica, riesce ad esprimere un’idea di moda senza limiti di forme e stili, dando voce alla cultura queer che raramente entra in contatto con questo mondo dorato.
Il velluto, senza la gonna ma con dei sobri pantaloni, ha invaso la maggior parte delle mises maschili: Chris Evans lo sceglie carta da zucchero, Jason Momoa cipria, David Oyelowo petrolio e altri optano per il classico nero. Tutti un po’incartati in un tessuto invernale che non sempre rende giustizia. Ma anche le presenze femminili (la comica Amy Poehler, Melissa McCarthy, Awkwafina) non disdegnano i pantaloni; una presa di posizione o una scelta di comodità? Si direbbe più una scelta di stile, vedendo le opzioni più audaci, ma molto meno raffinate, delle loro colleghe con abiti lunghi da emicrania.
Una prevalenza ha optato per lo sbrilluccichio a tutti i costi, che certo si fa notare ma a loro discapito. Alcune sono riuscite a brillare con garbo, come la splendida Emma Stone in un Louis Vuitton dal taglio drammatico e dalla texture multi sfaccettata rosa dorata che le conferiva un passo sinuoso da divinità ancestrale. Meno riuscito l’outfit di Jennifer Lopez in un Tom Ford fasciante che aveva l’aspetto di uno specchio rotto rimesso insieme direttamente sul suo corpo.
Tanti gli abiti pastello e una grande abbondanza di pink in tutte le sue sfumature, anche qui c’è chi sa portarlo, Sarah Paulson che sceglie un abito tagliato sulla vita, e chi avrebbe potuto pensarci un attimo in più, come Linda Cardellini (Green Book) in un Christian Siriano svolazzante da brividi.
La più attesa però rimane Lady Gaga, candidata come miglior attrice per A star is born e vincitrice per la miglior canzone, Shallow (cantata assieme a Bradley Cooper durante le premiazioni in un live da togliere il fiato). Molti si aspettavano qualcosa di sconvolgente, ingombrante, invece è arrivata indossando un abito nero, a metà tra il classico e l’opera scultorea pop, di Alexander McQueen. La cantante non voleva solo rimanere sobria ed elegante, ma fare un omaggio ad un’attrice amata e ad uno dei suoi film preferiti; i guanti neri, lo chignon a banana e il gioiello, erano per Audery Hepburn e Colazione da Tiffany. E questo fa ben sperare che non si esaurisca mai l’eredità di una tipologia di diva che non aveva bisogno di code, mantelli o fiocchi, ma solo del suo passo deciso, di un abito nero e di un’interpretazione perfetta.
Silvia Pezzopane
25/02/2019
Photo credits: Getty
Qui è possibile scorrere la gallery fotografica realizzata da Vogue
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