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La settantesima edizione del Festival Puccini di Torre del Lago celebra i 100 anni dalla scomparsa del celebre compositore lucchese

Dal 12 luglio al 24 agosto il Festival Puccini celebra il Maestro a 100 anni dalla scomparsa. Questa settantesima edizione presenta un cartellone che ripercorre la parabola artistica del compositore con ben 18 rappresentazioni nella cornice unica del Gran Teatro all’aperto di Torre del Lago.
Il programma di questa edizione straordinaria è firmata da Pier Luigi Pizzi, con la proposta di sei nuovi allestimenti di capolavori pucciniani che intendono offrire una particolare esperienza estetica, artistica e musicale. Le sei opere del Maestro saranno rappresentate in ordine cronologico secondo la loro prima esecuzione: il dittico Le Willis - Edgar, Manon Lescaut, La Bohème, Tosca e Turandot.

“Abbiamo voluto che il Festival del centenario fosse una sintesi del suo genio creativo – afferma il direttore artistico Pizzi – Il progetto artistico, concepito come unico, prevede i primi cinque titoli messi in scena in ordine cronologico secondo la loro nascita, seguendo il percorso del compositore e la sua crescita artistica, dagli inizi e fino all’ultima opera, Turandot, rimasta incompiuta e da noi proposta come lui ce l’ha lasciata”. A completare il cartellone di questa edizione sarà l’evento speciale Madama Butterfly, in occasione delle celebrazioni dei 120 anni dalla nascita dell’opera, con la ripresa di due rappresentazioni il 31 agosto e il 7 settembre. Il capolavoro pucciniano sarà proposto con le scenografie del grande scultore giapponese Kan Yasuda, nel celebre allestimento che ha inaugurato il percorso “Scolpire l’Opera”.

A un secolo dalla scomparsa, gli appassionati di Puccini potranno pertanto ritrovare a Torre del Lago l’atmosfera di dolce quiete che ancora si respira camminando sul Belvedere di questo borgo toscano da cui Puccini trasse ispirazione durante i trent’anni in cui vi abitò. A rendere ancora attuali le sue opere sta il fatto che “nel suo teatro e nella profonda umanità delle sue creature ci si continua a riconoscere – spiega Pizzi – Il suo teatro parla a tutti, è universale”.

 

Benedetta Morelli, 07/05/2024

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