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Se la rivoluzione d’ottobre fosse stata di maggio in scena al teatro Torlonia

SE LA RIVOLUZIONE D'OTTOBRE FOSSE STATA DI MAGGIO
Lamento per la morte di Giorgiana Masi
di Giovanni Greco
regia Giovanni Greco
con Nika Perrone, Aurora Simeone, Giovanni Greco e Alessandro Melis
costumi e scenografia Marco Nateri
disegno Luci Gianni Melis
responsabile tecnico Tommaso Contu
musiche originali Marco Colonna
sound design Davide Melis
sonorizzazioni live Alessandro Melis
movimenti di scena Francesca Massa
montaggio video Davide Dal Padullo

orario spettacolo
sabato 11 maggio ore 20.00
domenica 12 maggio ore 17.00

12 maggio ore 18.15
Dibattito su Giorgiana Masi e il '77
con Giovanni Greco (autore e regista),
Alessio Gagliardi (Università di Bologna),
Raimondo Guarino (Università Romatre),
Attilio Scarpellini (critico)

produzione Teatro del Sale Cagliari
in collaborazione con Sardegna Teatro

Se la rivoluzione d’ottobre fosse stata di maggio è la frase che si trova ancora oggi incisa su una lapide a Ponte Garibaldi a Roma: si tratta del primo verso di una poesia dedicata a Giorgiana Masi, lì uccisa a diciotto anni il 12 maggio 1977, nel corso di una manifestazione. L’episodio che resta a tutt’oggi senza colpevoli diventa l’occasione per una messa in scena che mescola cronaca e poesia, affabulazione e ricostruzione, passato e presente: cercando di fornire uno sguardo su una ferita, cioè su una memoria ancora sanguinante. La memoria esiste solo se scomoda, solo se di parte, solo se non finge ipocritamente la pacificazione ad ogni costo. Il racconto di quel giorno di maggio, a quarantadue anni esatti di distanza, nel giorno dell’anniversario, suggerisce un confronto con episodi simili, con morti simili, per scoprire un filo rosso che lega figure ed eventi lontani nel tempo e nello spazio che possono essere decifrati secondo la stessa logica, soprattutto fornisce il pretesto per un confronto generazionale che, nel sottolineare le differenze, ritrovi anche le analogie tra ragazzi e ragazze di ora e di allora che vivono la fragilità di un presente che li emargina, li opprime, li rimuove.

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