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Sabine Meyer approda al Romaeuropa Festival

Un lamento e un grido racchiudono tristezza e pianto. Sentimenti che si manifestano mediante motivi melodici, voci e immagini antiche. Sabina Meyer, da sempre impegnata a percorrere l'analogia tra le emozioni espresse con le parole e i suoni, approda dalla Germania al Romaeuropa Festival, con “Ninfa in Lamento”, performance presentata negli spazi di Villa Farnesina.
Definita attrice di algida sensualità e soprano dalla voce incantatrice, ha affascinato il pubblico spaziando dalla musica contemporanea alla sperimentazione elettronica. I cosiddetti "lamenti" sono oggetto di indagine in questa esibizione che ha ripercorso, lungo i 60 minuti della sua durata, le opere vocali di Berio, Scelsi e Cage e le arie barocche di Monteverdi e Strozzi. E proprio nel lamento è viva l’idea dell’immortalità, dell’eterna aspirazione umana che, pian piano, viene sublimata e riportata a una valenza assoluta. Meyer, quindi, attraversa questo ricchissimo repertorio e lo trasforma nell'habitat perfetto per la ricerca dei linguaggi contemporanei e della musica elettronica.
Più che un concerto, un piccolo rito sacro con brani eseguiti in una veste nuova, inconsueta dove, alla voce lirica dell’artista, si sovrappongono i suoni contemporanei del compositore e improvvisatore radicale Elio Martusciello e la tiorba di Simone Colavecchi.

(Elisa Sciuto)

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