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Reparto Amleto della Compagnia L'Uomo di Fumo ritorna in scena dal 9 al 21 ottobre al Teatro India

Dopo il sorprendente successo di pubblico riscosso nella passata stagione, l’effervescente energia di REPARTO AMLETO, produzione del Teatro di Roma, ritorna in scena dal 9 al 21 ottobre al Teatro India. Il classico shakespeariano attualizzato in un ingranaggio teatrale divertente e brioso, scritto e diretto da Lorenzo Collalti, con il quartetto di giovani interpreti Luca Carbone, Flavio Francucci, Cosimo Frascella e Lorenzo Parrotto.

Già vincitore del Festival “Dominio Pubblico - La città agli under 25” nel 2017, Reparto Amleto supera i confini italiani per approdare il 27 settembre scorso sul palcoscenico del Ravensfield Theatre della Middlesex University, a Londra, nella patria del Bardo, dove la giovane compagnia “L’Uomo di Fumo” presenta la celebre vicenda di Amleto trasponendola ai giorni nostri e ambientandola in un ospedale, in cui il Principe di Danimarca si è recato in preda ad un attacco isterico, vaneggiando e sostenendo di aver visto il fantasma del padre.Reparto Amleto Spoleto 6

Il classico shakespeariano viene scomposto, attualizzato e trasformato in un coinvolgente ingranaggio teatrale grazie a un flusso continuo di dialoghi travolgenti, botte e risposte entusiasmanti, citazioni colte, riferimenti filosofici e battute ironiche che trascinano gli spettatori in un vortice di riflessioni e ilarità. «The Tragedy of Hamlet è forse l’opera più rappresentata, rivista e interpretata della storia. Lo è a tal punto da scoraggiare chiunque nella sua messa in scena – dichiara il giovane regista Collalti – è proprio da questa riflessione che parte l’idea del testo. Se il personaggio di Amleto fosse stato svuotato dalle infinite rappresentazioni e fosse sprofondato in una pesante depressione? Se fosse in una crisi continua, sottoposto a diverse interpretazioni degli innumerevoli registi fino a non capire più chi sia realmente e quali siano i suoi obbiettivi? Questo è l’esperimento del testo: partire da un paradosso teatrale per raccontare il personaggio di Shakespeare. Un Amleto talmente sfinito da farsi internare. Cos’è Amleto se non un ragazzino troppo piccolo per essere re, abbastanza grande da piangere la morte di un padre con un compito più grande di lui da portare a termine? Amleto viene presentato come un adolescente in preda ad infinite paure, debolezze, non si sente pronto di affrontare una sfida da uomo. Tutto questo diventa un pretesto per rileggere l’opera shakespeariana mantenendone le parti strutturali ma arricchendole della consapevolezza del novecento. Sono infatti gli autori del secolo scorso a influenzare questa nuova drammaturgia come Kafka, Durennmatt e Palazzeschi. Non solo nel ritmo serrato, nella costruzione paratattica delle scene e nell’assurdità del linguaggio ma anche nel vedere Il protagonista come l’immagine di una società di solitudine e alienazione. Un uomo colpevole soltanto di “esser nato per rimettere in sesto il mondo».

Gli interpreti Luca Carbone (Amleto), Flavio Francucci (portantino), Cosimo Frascella (portantino) e Lorenzo Parrotto (dottore) - tutti diplomati all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico" - sono protagonisti di un congegno metateatrale che infrange i canoni del classico mettendo in risalto le nevrosi del Principe di Danimarca, il quale diventa emblema non del dubbio, ma di una crisi identitaria. Un testo intramontabile, umanizzato, modernizzato e rivisitato in chiave comica, che culmina in un varietà corale per restituire l’immagine di un Amleto “malato e sulla sedia a rotelle”, consapevole di essere finzione, che vorrebbe crescere, vivere, morire, ed è invece condannato al silenzio e all’inazione.

U.s.

02/10/2018