“Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano / ma la sofferenza tocca il limite / e cosí cancella tutto / e rinasce un fiore sopra un fatto brutto” (Vita – Mogol).
C’era anche Mogol tra i tutor d’eccezione che hanno preso parte al progetto del Premio Goliarda Sapienza – Racconti dal Carcere la cui premiazione, presentata da una ormai affezionata Serena Dandini, si è tenuta lo scorso 7 dicembre presso la Casa Circondariale Regina Coeli di Roma. E i versi di “Vita” possono essere un po’ una cronaca dei volti e delle vite, appunto, che si sono avvicendate sul palco allestito per l’occasione nel carcere romano: 25 gli aspiranti scrittori in concorso (16 per la sezione Adulti e 9 per la sezione Minori) selezionati tra gli oltre 500 manoscritti pervenuti dai centri di detenzione di tutta Italia.
Il premio è promosso da inVerso Onlus, dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dal Dipartimento per la Giustizia Minorile e da SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori e ha visto come madrina d’eccezione la scrittrice Dacia Maraini, che non ha potuto prendere parte alla cerimonia perché a Palermo, dove ha presenziato a un evento dedicato alla madre, scomparsa circa un anno fa.
A differenza delle scorse edizioni, il Premio Goliarda Sapienza 2016 ha visto l’introduzione di un tema unico: il perdono. Se già può risultare evocativo, data la condizione che inevitabilmente accomuna gli scrittori in concorso, ancor più fa riflettere la scelta in concomitanza con il Giubileo della Misericordia indetto quest’anno da Papa Francesco che proprio il 6 novembre, durante l’Angelus della giornata giubilare dedicata ai detenuti, ha detto che mai lo Stato deve violare la dignità umana e che questo è un limite invalicabile per il potere punitivo dello Stato.
“Imboccare la strada del perdono, agli altri e a se stessi, non è facile per chi si trova recluso e ritiene di avere in tal modo saldato ogni debito, anche quello con la propria coscienza – ha spiegato Antonella Bolelli Ferrera, ideatrice e curatrice del Premio che ha affiancato la Dandini nella conduzione della cerimonia – Non tutti vi giungono con la stessa intensità e convinzione. Certamente il saper esprimere attraverso la scrittura un’esigenza dell’anima così intima dimostra di non avere paura di ciò che rimarrà per sempre, nero su bianco”.
Nella Rotonda di Regina Coeli i finalisti erano accompagnati dai rispettivi tutor tra cui Luca Barbarossa, Pino Corrias, Alessandro D’Alatri, Erri De Luca, Federico Moccia, Mogol, Andrea Purgatori, Sandro Ruotolo, Fiamma Satta, Gloria Satta, Bianca Stancanelli, Simona Izzo e Andrea Vianello. Hanno preso parte alla cerimonia anche il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri e il capo dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Santi Consolo. Presente anche, in rappresentanza del dipartimento Giustizia Minorile, Lucia Castellano, il senatore Pier Ferdinando Casini, il Vice Sindaco di Roma Capitale Daniele Frongia, il provveditore Cinzia Calandrino, il presidente dei Garanti dei detenuti Stefano Anastasia in rappresentanza del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
La giuria presieduta da Elio Pecora ha così deciso di premiare per la Sezione Adulti, al 1° posto Michele Maggio (Tutor Sandro Ruotolo), con il racconto “Cemento urlante”, e a seguire, al 2° posto Stefano Lemma (Tutor Ricky Tognazzi e Simona Izzo), con il racconto “L'orto delle fate”, e al 3° posto, Salvatore Torre (Tutor Alessandro D’Alatri), con il suo “Parafrasi di un lutto diversamente elaborato”
Per la Sezione Minori, 1° classificato Antonio (Tutor Erri De Luca), con il racconto “Il biglietto di Rosa Parks”, al 2° posto a UNKNOWN (Tutor Luca Barbarossa), con “Perdonate l’emozione”, e al 3° posto Raffaele Amabile (Tutor Federico Moccia), con “C’è Anna”.
I venticinque finalisti, grazie al contributo di SIAE, hanno ricevuto un computer portatile, e ai primi tre classificati di ciascuna categoria (Adulti e Minori) e alle menzioni speciali è stato consegnato un premio in denaro (1000 euro per i primi classificati, 800 euro per i secondi, 600 euro per i terzi e 100 euro per ogni menzione speciale).
Nel corso della cerimonia è stato presentato il libro – già disponibile in libreria – Così vicino alla felicità. Racconti dal carcere (Rai Eri), curato da Antonella Bolelli Ferrera e con la prefazione di Dario Edoardo Viganò (Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede), che raccoglie i 25 racconti in gara accompagnati dall’introduzione dei rispettivi tutor.
Da segnalare che Rai Fiction ha in fase di elaborazione il terzo Corto del Premio Goliarda Sapienza, ispirato a un racconto finalista della scorsa edizione intitolato Le lacrime dell’alfabeto di Federico Marsi, con la regia di Alessandro D’Alatri. Inoltre, dalla collaborazione fra il Premio Goliarda Sapienza e Rai Fiction, e grazie al sostegno di SIAE, è in corso di realizzazione La scuola della notte, web serie ancora a firma di Alessandro D’Alatri alla regia che andrà in onda su RaiPlay e su Rai4 in un’unica puntata. La web serie è stata girata all’interno dell’Istituto Penale Minorile “Cesare Beccaria” di Milano e il soggetto e la sceneggiatura sono co-firmati dal secondo classificato di quest’anno per la sezione Minori e giovani Adulti, “Unknown”, già vincitore delle due precedenti edizioni del Premio.
Per l’occasione, Rai Storia l’8 novembre ha trasmesso il documentario Goliarda Sapienza, il vizio di essere se stessi, dedicato all’attrice e scrittrice tra le personalità più trasgressive del ‘900, ispiratrice di questo concorso letterario e della quale ricorrono i vent’anni dalla scomparsa.
Federica Nastasia 09/11/2016