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Premio Cesare Pavese 2015 a Roberto Vecchioni e Giancarlo Giannini

"Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra – che già viviamo – e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi" (Cesare Pavese)

Premio Betocchi alla poesia, Premio Choice-Montale, Dante d'oro all'opera omnia, Premio Letterario Castelfiorentino, una candidatura al Nobel per la letteratura. Dal 30 agosto la lunga sequela di onori letterari ricevuti da Roberto Vecchioni – mestiere cantautore – si arricchisce del Premio Cesare Pavese, un riconoscimento nato a Santo Stefano Belbo – città natale del romanziere piemontese – e assegnato alle personalità più fervide del mondo culturale nostrano.
Tra queste, oltre al Professore milanese, premiato per l'avvincente storia del suo "Mercante di luce" (Einaudi, 2014), la 32° edizione del premio ha riconosciuto il saggista Gian Luigi Beccaria per "L'italiano in 100 parole" (Rizzoli, 2014), il poeta Aldo Nove, vincitore nella sezione Poesia con "Addio mio Novecento" (Einaudi, 2014), e l'attore Giancarlo Giannini, autore dell'autobiografia "Sono ancora un bambino (ma nessuno può sgridarmi)" (Longanesi, 2014).
I vincitori sono stati premiati domenica 30 agosto presso la casa natale di Pavese, suggestivo luogo in cui ha sede il Centro Pavesiano Museo Casa Natale, organizzatore del Premio in collaborazione con la Regione Piemonte, il Comune di Santo Stefano Belbo, la Provincia di Cuneo e la Fondazione Pavese. Dopo la lettura delle motivazioni in presenza del Presidente Luigi Gatti e della capo-giuria Giovanna Romanelli, l'attrice Chiara Buratti ha interpretato alcuni brani dei testi vincitori. Sabato 29 agosto, invece, gli scrittori hanno partecipato all'incontro "Parole, luci, suoni", un dibattito incentrato sui temi sviluppati dalle opere premiate. Particolare spazio al rapporto col tempo e con il passato, un tema che Vecchioni tratta con passione nel "Mercante di luce", in cui la dialettica tra ciò che è stato e ciò che verrà si sviluppa a partire dal nome del protagonista, Quondam, che in latino sta per "un tempo" ma anche per "un giorno o l'altro", se riferito al futuro.
Nove, Beccaria, Giannini e Vecchioni si uniscono così ad altre figure di spicco della cultura italiana insignite del Premio, tra cui Claudio Magris, Sebastiano Vassalli (recentemente scomparso), Paolo Mieli, Alessandro Baricco, Umberto Eco, Margherita Hack, Carlo Ossola e Andrea Camilleri. Per dirla con Pavese, "È bello scrivere perché riunisce le due gioie: parlare da solo e parlare a una folla".

Daniele Sidonio 01/09/2015

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