Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 660

Al Teatro dei Dioscuri in scena "LORCA" a cura di Arturo Cirillo

Dal 12 al 21 dicembre al Teatro dei Dioscuri l´Accademia Nazionale d´Arte Drammatica "Silvio d´Amico" presenta Lorca, studi degli allievi registi di III anno Danilo Capezzani, Caterina Dazzi, Federico Orsetti, sui testi di Federico Garcia Lorca, con la guida di Arturo Cirillo. Il 12 e il 13 dicembre andrà in scena "Nozze di sangue" (allievo regista Danilo Capezzani), il 16 e il 17 dicembre "Aspettiamo cinque anni" (allieva regista Caterina Dazzi) e il 20 e il 21 dicembre “Yerma " (allievo regista Federico Orsetti)
“Lorca appartiene a quella schiera di drammaturghi che pure essendo stati molto amati nel passato oggi pochissimi mettono ancora in scena"- annota Arturo Cirillo. “Un suo ritorno attraverso la riflessione, lo studio e soprattutto la messa in scena di suoi tre testi, da parte dei giovani registi ed attori dell’Accademia Silvio d’Amico, mi sembra importante, e mi procura una certa curiosità. La curiosità consiste nel vedere, tastandolo sul terreno pratico del fare teatro, quanto questa drammaturgia ancora oggi possa parlare a dei giovanissimi teatranti, quanto abbia in sé la forza e la capacità di donare materiale poetico ed immaginativo a chi si confronta con lei. Tennessee Williams per esempio continua ad essere una fonte di stimolo enorme, Rainer Fassbinder direi meno, per citare due autori affrontati in questi ultimi anni in Accademia. “Nozze di sangue” e “Yerma” sono due testi vicini per linguaggio e mondo rappresentato, un mondo sanguigno, arcaico ma anche estremamente reale nel descrivere le relazioni all’interno delle famiglie. “Aspettiamo cinque anni” è un testo più giovanile dove il taglio poetico e surreale è sicuramente predominante. Ma tutti e tre questi lavori parlano delle ossessioni di quest’autore: i figli, nati o non nati, il tempo, il ricordo. E poi i personaggi femminili così tristemente a noi vicini nell’essere merce di scambio, corpi su cui si proiettano i desideri e le frustrazioni maschili, spesso testimoni ultimi delle efferatezze degli uomini. E tutto questo senza dover andare in un luogo come la Spagna o a un tempo come l’inizio del secolo scorso, basta il presente che vivono questi giovani allievi a far esistere questa umanità così dolente e così violenta.”

Per info e prenotazioni:
Posti limitati - prenotazione obbligatoria al n. 3341835543
attivo dal 10 dicembre (dal lun. al sabato ore 10.00-13.00 e 14.00-17.00)

Maresa Palmacci 09-12-2018

 

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM