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La direzione del Washington Ballet va a Julie Kent

Con ventitré minuti di applausi, Julie Kent lo scorso 20 giugno aveva dato l’addio al palcoscenico del Metropolitan Opera House di New York con una commovente interpretazione di “Romeo and Juliet”. 46 anni, almeno trenta passati nella compagnia dell’American Ballet, una grande passione per la danza che continua nonostante la sua “uscita di scena”. L’étoile americana, amatissima dal pubblico statunitense e da quello europeo che l’ha vista in numerose rappresentazioni al fianco di Roberto Bolle, è stata nominata direttrice artistica del Washington Ballet. L’incarico, considerato la massima ambizione per un ex danzatore, accompagna l’esperienza della scorsa estate con l’ABT student summer intensive school, periodo in cui la Kent ha diretto l’evoluzione e lo svolgimento delle classi estive presso la maggiore Accademia d’America.
La direzione ufficiale del Balletto di Washington partirà in via definitiva il primo luglio, fino ad allora sarà Septime Webre a guidare il timone di quella che è stata la sua compagnia per oltre diciassette anni.
Julie Cox - in arte Kent- è nata nel Maryland, a Bethesda e inizia a studiare danza presso l’Accademia della sua città. Ancora giovanissima entra a far parte della scuola dell’American Ballet Theatre e già nel 1986 diventa danzatrice di quello stesso corpo di ballo. Il grande Michael Baryšnikov, punta di diamante della compagnia americana, la nota, ne stima tutto il pathos e quella infinita eleganza che trasmette sulle punte; con quel suo occhio un po’ visionario, riconosce il talento di colei che diverrà una delle più amate danzatrici della sua generazione. È proprio Baryšnikov infatti a suggerirle quel nome d’arte con cui oggi continuiamo a conoscerla.
Dal 1990 Julie Kent viene promossa solista e solo tre anni dopo, Principal Dancer dell’ABT. Da allora la carriera della danzatrice è continuata senza sosta nei ruoli di guest artist con le maggiori compagnie del mondo. La danza la porterà anche sul grande schermo per ben due volte: nel 1987 con “Dancer”, film diretto da Herbert Ross e nel 2000 con “Center stage” di Nicholas Hytner.
Per il nuovo incarico ha già espresso l’intenzione di continuare in linea con repertorio della compagnia senza escludere la possibilità di concentrarsi su nuove proposte da affiancare a quelle più tradizionali. Sul nuovo programma si hanno al momento solo linee generali, progetti ed eventuali proposte, nessun vero cartellone ancora redatto.
La Kent in un’intervista per il Washington Post ha affermato: «I thought that all this showed the company beautifully » e siamo sicuri che questo modo di lavorare le permetterà ancora una volta di distinguersi in maniera concreta e costruttiva. Le scelte artistiche saranno ispirate da un lavoro di reciproco scambio tra lei e i suoi danzatori.

Davide Antonio Bellalba  14/03/2016

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