Ed Sheeran, Taylor Swift, Kendrick Lamar. Sono loro i padroni della 58esima edizione dei Grammy Awards. La cerimonia di consegna dei premi assegnati dalla National Academy of Recording Arts and Sciences si è consumata nella notte tra il 15 e il 16 febbraio allo Staples Center di Los Angeles, tra omaggi a David Bowie – gran momento con protagonista Lady Gaga – problemi tecnici e il ricordo di Lemmy Kilmister e Glenn Frey.
La serata presentata da LL Cool J ha visto il trionfo di Lamar, che si è portato a casa ben cinque premi al netto di 11 nomination: miglior album rap per “To pimp a butterfly”, miglior canzone rap per “Alright”, miglior performance rap, migliore collaborazione rap e migliore video (insieme a Taylor Swift). Il rapper di Compton è però stato escluso dai grammofoni più importanti, andati a Taylor Swift e al britannico Ed Sheeran. La cantante statunitense si è aggiudicata tre Grammy su 5 nomination: miglior album dell’anno – il secondo della carriera – per “1989”, miglior album vocale pop e miglior video per “Bad Blood”. Sheeran si è portato a casa invece la miglior canzone dell’anno e la miglior performance pop solista per la sua “Thinking out loud” battendo proprio la Swift, in gara con “Blank Space”. Bottino ricco anche per gli Alabama Shakes, vincitori nella categoria album alternative per “Sound & color”, canzone rock e performance rock per “Don’t wanna fight”. Un grammofono anche per i Muse, autori del miglior album rock, “Drones”. La miglior registrazione dell’anno è invece “Uptown Funk” di Mark Ronson e Bruno Mars, che si aggiudicano anche il premio per la miglior performance rock per duo/gruppi. Tra gli artisti emergenti trionfa Meghan Trainor.
Serata infelice per Adele. La performance della cantante britannica, giunta come punta di diamante del parterre di ospiti della serata, è stata infatti rovinata da problemi tecnici. Assente invece Rihanna per motivi di salute.
Daniele Sidonio 16/02/2016
