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Eliseo a rischio chiusura. Appello di Luca Barbareschi a Dario Franceschini

“Chiudere il Teatro Eliseo è come dare una coltellata a Roma. Caro Franceschini, siamo nelle tue mani”.

Così Luca Barbareschi conclude la Conferenza Stampa convocata d’urgenza ieri mattina al Teatro Eliseo. Una conferenza stampa “al contrario”, annuncia sin dall’inizio il direttore artistico: è lui per primo a porre delle domande. Il pomo della discordia è l’emendamento del senatore del PD Bruno Astorre, presentato nel decreto “Mille Proroghe”, nel quale si stabilisce di stanziare una cifra di almeno 4 milioni di euro per il Teatro Eliseo in occasione dei cento anni dalla sua fondazione. Insorge l’AGIS (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo), scatenando reazioni di politici e artisti. Risultato: i soldi andranno alla ristrutturazione dei teatri delle zone terremotate. Dietro front! del Governo, avanti march! di Barbareschi che denuncia il rischio chiusura della storica sala romana. Che cosa intende fare il Ministero dei beni e delle attività culturali a riguardo?BB1 “Se chiude l’Eliseo, chiude a fine stagione”. All’alba del centenario del teatro (privato ma con tutti gli oneri del pubblico), la sua è una richiesta di aiuto, un appello al Ministro Dario Franceschini che ha già dichiarato di non possedere nessuna bacchetta magica.Barbareschi non capisce il perché di questa guerra all’Eliseo. Ormai da due anni è alla direzione artistica del teatro, investendo in un progetto innovativo e contemporaneo passione, fatica e denaro: il suo entusiasmo e orgoglio più grandi, ripete, sono quelli di aver creato un centro di eccellenza che, però, senza il sostegno dello Stato non può stare in piedi. Soprattutto se il trattamento riservato ai vari teatri italiani non è equo. I numeri parlano e, dati alla mano, Barbareschi legge le cifre dei finanziamenti, tutte nettamente superiori rispetto a quelle percepite dell’Eliseo (Piccolo di Milano in primis). L’attore si considera “un umile sacerdote di un tempio che tiene aperto ogni giorno”, un’eccellenza frutto di sessanta persone che ci lavorano.

Presenti a dare sostegno all’artista molti attori e registi tra i quali Alessandro Haber, Ricki Tognazzi e Lunetta Savino. Quello di Barbareschi è un discorso ampio che comprende tutto il panorama italiano del teatro – una parola che “non dice più nessuno” – la cui realtà è poco valorizzata, a partire dall’irrisorio costo del biglietto spesso regalato a cinque euro. Nonostante tutto promette di battersi ancora per la prossima stagione. L’Eliseo andrà avanti almeno fino a maggio, poi deciderà il Ministro se chiudere o meno.
Con o senza la famosa bacchetta magica che nessuno possiede, la situazione del teatro – a Roma in particolare e in Italia più in generale – merita una grande attenzione che dovrebbe andare al di là dei palcoscenici politici.

Silvia Lamia
15/03/2017

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