La compagnia M A R i N T E R N i aprirà la seconda edizione del "Festival inDivenire" con lo spettacolo "CHIUSI FUORI", di Giacomo Buonafede, con Giacomo Buonafede, Piergiorgio Maria Savarese e Alessandro Cicone; regia di Sarah Sammartino, costumi di Giorgia Marras. Lo spettacolo andrà in scena il 26 settembre alle ore 19:00, presso lo Spazio Diamante, in Via Prenestina 230 B, Roma. Il Festival "inDivenire", nato da un'idea di Alessandro Longobardi, Direttore Artistico di OTI, Officine del Teatro Italiano, con la direzione artistica di Giampiero Cicciò, è volto a sostenere progetti artistici di professionisti dello spettacolo dal vivo under 35 ancora in fase di studio e si svolgerà dal 25 settembre al 14 ottobre presso lo Spazio Diamante. Lo spettacolo CHIUSI FUORI cerca di raccontare, tramite la storia di due detenuti, la vita all'interno del carcere e quindi un modo di convivere con questa. Il tema centrale dello studio è la torsione psicofisica subita dall'uomo all'interno della sua reclusione nelle istituzioni totali e la forza che spinge l'uomo a sopravvivere in un ambiente privo di stimoli e di speranza, come può essere spesso il carcere.
Due detenuti, identificati come A ed F, evadono dal carcere. In mano tengono ben stretto l’oggetto che ha dato vita al loro viaggio: una federa di cuscino con all'interno i sogni trascritti da loro e altri detenuti, sequestrati dalla polizia. L’obiettivo dei due è quello di rispedirli tramite lettere ai loro compagni, una volta fuori. Nel loro percorso riscoprono scenari dimenticati come spiagge, boschi, dirupi e paludi; si scontrano con le loro fragilità e le sofferenze date dalla detenzione. Dialoghi drammatici si intervallano a momenti più vivaci e comici; infatti i due, per quanto opposti, si completano e proprio grazie alle loro differenze riescono a farsi forza per compiere il loro piano attraverso Henry, un amico disposto ad aiutarli. Stanno per farcela, si trovano ad una pompa di benzina aspettando che il loro complice possa arrivare da un momento all'altro, quando…
Il sonno e i sogni rappresentano due delle risorse principali del detenuto; la ricerca è partita infatti dalla lettura dei sogni di alcuni detenuti e dallo studio del beneficio che essi traevano nel trascriverli e nel condividerli fra loro, da una cella a l'altra. Altro oggetto di ricerca sono state le diverse "dinamiche di sopravvivenza" che i detenuti attuano nella loro quotidianità.
Sul palco anche un rumorista, che crea tutti gli ambienti sonori che gli attori visualizzano e vivono con il loro immaginario e la loro fisicità. L'interazione continua con suoni di ambienti e oggetti permette la creazione di scenari immaginari con cui interagire. Ciò che più ha spinto la compagnia M A R i N T E R N i a raccontare questa storia è la sua universalità, perché anche in contesti totalmente differenti da quelli istituzionali possono crearsi situazioni analoghe a quelle di una reclusione carceraria. Nel linguaggio teatrale la ricerca su questa tematica si rivela essere sempre molto attiva e stimolante. La cosa che ha infatti unito il gruppo, e poi successivamente dato vita a questo progetto, è proprio la voglia di raccontare attraverso questa ricerca le varie sfumature e suggestioni che la tematica trattata offre.
U.s.
20/09/2018