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All'Altrove Teatro Studio "Drumul - La strada" un inno leggero e gioioso all’integrazione

“Tutte le facce dell’Arte”. L’Altrove Teatro Studio presenta il secondo appuntamento dedicato al teatro di prosa. Venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 novembre in scena Drumul – La Strada, scritto e diretto da Lorenzo Di Matteo con Marius Bizau che sarà accompagnato sul palco dalle musiche dal vivo di Daniele Ercoli.

Drumul – La Strada è il racconto biografico per la scena dell’attore Marius Bizau nato in Romania nei primi anni ’80 sotto la dittatura di Ceaucescu. La storia dell’infanzia di Marius passa attraverso la rivoluzione fino al suo arrivo turbolento a Roma, a quindici anni, alla fine degli anni ’90. Per Marius sono i difficili anni dell’adolescenza. Sarà il teatro a condurlo al riscatto, a integrarsi del tutto nel nostro tessuto sociale. Una storia forte raccontata con umorismo e leggerezza: Marius si sente perfettamente a metà tra l’essere romeno e italiano e restituisce in scena la speranza che da ogni difficoltà possa nascere un’occasione.  

Un inno leggero e gioioso all’integrazione, uno spettacolo necessario rispetto al momento storico che stiamo vivendo in un’Europa che trasuda intolleranza. Drumul non è solo il racconto biografico di Marius ma è soprattutto la storia di sua madre Silvica che con inattaccabile forza d’animo – “di stampo sovietico” la definisce ironicamente il figlio – porterà avanti la famiglia in un intenso turbinio di eventi dalla Romania fino all’Italia. Nella lingua di Marius “drumul” significa “strada”: una strada che passa dal teatro e che l’attore restituisce attraverso il teatro. Le musiche eseguite dal vivo da Daniele Ercoli fanno da contrappunto alla narrazione e al tempo stesso diventano il vettore di un messaggio fondamentale: ogni essere umano in terra straniera può dare il suo contributo positivo. Come Marius che, dopo essersi sudato il diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, lavorerà come attore italiano in Italia.

Quella portata sul palcoscenico da Drumul è una “bella storia” non solo perché il pubblico abbia il suo “lieto fine” ma perché ci ricorda che qualunque storia di immigrati può finire bene solo se daremo loro una possibilità.

U.s.

12/11/2018