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“Ritual Spirit”, la nuova malinconica seduzione dei Massive Attack”

Feb 05

Trafigge ancora la cupa lama dei Massive Attack nel loro nuovo EP, “Ritual Spirit”. Dopo cinque anni di silenzio, il trentennale gruppo di Bristol torna ai microfoni con i suoi fondatori: 3D (Robert Del Naja) e Daddy G (Grant Marshall). Padri naturali del "trip hop", fondono atmosfere dark alle movimentate ritmiche dell'hip hop.
Come condotto dalle sinusoidi di un elettrocardiogramma, già la prima traccia, “Dead Editors”, prende per mano l’ascoltatore invitandolo a lasciarsi nuovamente travolgere dalle sonorità più autentiche del gruppo, richiamando alla mente le prime irrequiete composizioni. Un viaggio all'insegna di un’affascinante fusione tra elettronica e pizzicanti influenze jazz e soul. Grazie a “Ritual Spirit” assistiamo a un salto, a un rischio: le chitarre distorte si uniscono all’androgina voce di Azekel e all’odore africano di pelli percosse. È la sincope, ancora una volta, la chiave della loro ritmicità che accompagna anche l’orecchio meno esperto a percepire un senso di immediatezza, angoscia e vertigine.
Ed è proprio mentre ci si sporge dal baratro sul quale la band britannica ci ha condotto finora, che il rap elettronico dei Young Fathers (una delle tante collaborazioni per questo nuovo progetto) travolge con un raffinato gioco armonico in “Voodoo in my blood”. Ma ogni elemento ha il proprio posto e nonostante il numero smisurato di note e colpi, ritroviamo un ordine, un senso che, già sui primi palchi del tour (partito il 19 gennaio da Dublino), non manca di essere provocato dalle scenografie scintillanti ideate dallo stesso 3D. L’arte grafica è infatti un’altra grande passione di Del Naja che, affacciandosi alla notorietà come graffitista, sperimenta creazioni di installazioni LED, dal ’98 in poi elemento valorizzante di tutti i concerti dei Massive Attack.
Se dunque, attratti da una pulsazione, si è decisi a saltare nel profondo burrone della loro acustica, il ricongiunto duo Tricky (storica collaborazione del gruppo, staccatosi poi in favore di una carriera solistica) -3D è pronto a prenderci al volo sulle note di “Take it there”. Una romantica ballata a due voci combinate alla carezza di un seducente pianoforte, spezzato dal delicato tocco dei piatti e da stridenti chitarre elettriche; prendono così congedo lasciandoci addosso un profumo di vendetta e malinconia.
Un vero attacco massiccio per gli amanti del genere e soprattutto del gruppo che sembra ritrovare qui la propria linfa di ricerca. Le atmosfere tornano a incupirsi, si avvolgono di mistero e seduzione, rievocando singoli come "Teardrop" e "Paradise Circus". Questa è solo la prima parte del percorso che dovrebbe concludersi a primavera con l’uscita di ulteriori quattro tracce destinate, presumibilmente, a formare il nuovo album in autunno.
Tutto ancora in divenire, dunque, per il gruppo che storicamente affonda le radici sull'indagine musicale, a discapito anche del proprio legame, se necessario.

Elena Pelloni 08/02/2016

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