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Milano: laVerdi suona a tempo di Mozart

Mar 08

Al di là della consueta bravura manifesta de laVerdi, il programma di questa settimana proposto all’Auditorium rivela un qualcosa di spettacolare. Mozart l’abbiamo sentito interpretare da grandi e meno grandi artisti ma chi forse ha meglio saputo interpretare il genio e lo spirito del Maestro di Salisburgo è il pianista e direttore d’orchestra Olli Mustonen. Mustonen dà vita non solo ad un eccellente concerto ma ad un vero e proprio spettacolo, sapendo trasmettere al pubblico il suo coinvolgimento emotivo. Direttore e pianista, mantiene alta la concentrazione nel momento in cui si sdoppia nel concerto n. 26 per pianoforte e orchestra K. 537, detto dell’Incoronazione. Una tecnica tutta particolare la sua nel suonare il piano che lo rende capace di restituire al pubblico lo spirito settecentesco delle opere di Mozart. Il suo tocco sui tasti è unico, sembra quasi che suoni un clavicembalo. Mozart è il protagonista del concerto. Il “Divertimento in re maggiore KV 136” si può considerare con “Eine kleine Nachtmusik KV 525”, uno dei brani mozartiani più eseguiti. Stima ben meritata, in quanto si tratta di una di quelle composizioni del giovane Mozart che sembrano sgorgare da un tocco di bacchetta magica per la magia dei temi, la naturalezza spontanea e genuina degli affetti, l’impronta della semplicità  e della sincerità ottenuta grazie a precise operazioni artistiche del compositore all’epoca sedicenne. Il “concerto per pianoforte e orchestra n. 26 in Re maggiore K 537” è conosciuto come "Concerto dell'Incoronazione", denominazione che trae origine dal fatto che forse venne eseguito dallo stesso Mozart in occasione dei festeggiamenti per l'incoronazione di Leopoldo II. In realtà fu terminato nel febbraio del 1788, forse in previsione di un'esecuzione che poi non avvenne. La "prima" ebbe infatti luogo solo nel 1789 a Dresda, durante un giro concertistico che lo portò anche a Berlino, Lipsia, Potsdam e che gli garantì un rilevante successo. L'organico si allontana da quello dei concerti "sinfonici", in quanto, nonostante sia abbastanza articolato, è privo della presenza dei clarinetti. Il concerto si conclude con un Allegretto in forma di rondò. La “Serenata notturna KV 239”, scritta per due piccole orchestre, una formata da due violini principali, viola e contrabbasso, l’altra dal ripieno di archi e timpani, risale al gennaio del 1776 ed è destinata probabilmente ai festeggiamenti del capodanno o forse del carnevale. Simpatica, ironica e divertente l’esecuzione dei 4 Maestri della Verdi, che riescono ad esaltare l’effetto, col supporto dell’orchestra, dei raddoppi e degli echi. La sinfonia n. 38 in Re maggiore K 504 conclude il concerto omaggio a Mozart. E’ detta “Praga”, poiché  per molto tempo si è ritenuto che Mozart l’avesse composta in quella città. Ebbe la prima esecuzione proprio a Praga il 19 gennaio 1787 al Teatro dell'Opera, di fronte ad una copiosa platea e molto calorosa nei confronti dell’artista. La “Praga” si distingue perché una sinfonia grandiosa, effervescente, pressante e chiude la stagione dei lavori ispirati ad Haydn, gettando i presupposti delle ultime composizioni e stabilendo il modello a cui farà riferimento Beethoven all’inizio del suo avvio sinfonico. Un concerto nel complesso esaltante e brillante.

 

(Adele Labbate)