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L’esordio di Galeffi nel campionato discografico italiano

Mar 09

Si chiama “Scudetto” come il premio vinto dalla squadra che arriva prima in campionato, c’è un riferimento a Tottigol, ma il calcio c’entra solo tangenzialmente. Si tratta del disco d’esordio di Galeffi, al secolo Marco Cantagalli, uscito il 24 novembre scorso e pubblicato da Maciste Dischi. L’album del cantautore romano contiene dieci tracce pop nelle quali l’amore è il protagonista assoluto.
Un sentimento che Galeffi racconta accostando immagini di vita quotidiana e riferimenti cinematografici o letterari. In “Camilla”, sesta traccia dell’album, la protagonista colleziona libri, compra vinili e sbadiglia guardando i film con John Belushi; in “Tazza di tè”, sono citati due dei più importanti scrittori del XX secolo, Kerouac e Pessoa. C’è spazio anche per il celebre mago di Hogwarts, menzionato nel brano “Potter/Pedalò”, mentre nel video di “Occhiaie”, primo singolo estratto dall’album, viene raccontata la storia d'amore di un consumatore assiduo di caffè".


Un disco piacevole, caratterizzato da uno stile di scrittura che in molti hanno definito catchy e un modo di cantare in cui è impossibile non notare l’influenza di Cesare Cremonini , per il quale Galeffi non ha mai nascosto la sua ammirazione. Ad averlo ispirato, però, non è stato solo il cantautore bolognese, ma anche il rock anni 60’, il britpop e molta musica inglese contemporanea. Tra i suoi artisti preferiti di sempre, infatti, ci sono Beatles, Oasis, Verve, Paolo Nutini e Amy Winehouse.
La musica non è l’unica passione del ventiseienne romano, che nell’infanzia sognava di diventare calciatore, e che da grande ha fatto, tra le altre cose, il giornalista sportivo. L’amore per la sua squadra del cuore, la Roma, è raccontata nel brano che chiude il disco, una dedica del tutto singolare alla sua ragazza: "Grazie che spesso mi fai sentir Tottigol”.
Lo scudetto personale di Galeffi è arrivato al termine di un lungo percorso iniziato con canzoni scritte in inglese e cantate agli amici, con la partecipazione ad un talent (The Voice 2013) e proseguito con la decisone di scrivere in italiano e di far ascoltare la sua musica nei locali romani. E’ qui che il cantautore si è fatto conoscere, conquistando giorno dopo giorno un pubblico di affezionati e riuscendo a far parlare di sé ben prima che la Maciste Dischi (etichetta discografica di cui fanno parte anche altri due protagonisti dell'indie-pop italiano, i Canova e i Gazelle) si accorgesse dei suoi pezzi. Dopo l'ingresso nella scuderia milanese, Galeffi ha scelto di affidare la produzione artistica del suo album ad Alessandro Forte (Mòn) e Federico Nardelli (Gazzelle).
L’atto primo della sua carriera musicale è convincente e punta tutto sulla semplicità: “Scudetto” contiene dieci brani dai testi immediati, che descrivono l’atmosfera sognante dei primi amori.

Foto copertina: Jon Hour

Chiara D’Andrea 09/03/2018