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Danilo Rea e Gaspare Pasini nella prima serata di Jazzinsieme

Feb 03
ufficio stampa

Sabato 2 febbraio con il concerto di Danilo Rea e Gaspare Pasini si è ufficialmente aperta Jazzinsieme, la rassegna di musica jazz, diretta da Vincenzo Barattin, che vedrà impegnata la città di Pordenone fino al 14 marzo. Nell’atmosfera intima e suggestiva dell’ex convento di San Francesco i due musicisti, amici di lunga data, hanno intrattenuto ed emozionato un pubblico attento, che si è lasciato trasportare in pezzi standard e brani dello stesso Rea, cadenzati da improvvisazioni e citazioni, riprese dalla musica jazz e pop. Il pianista romano, che aveva già preso parte alla stessa rassegna nel 1985 in un quartetto, ha spesso provocato, divertito e incalzato il sassofonista pordenonese (che in questa occasione ha alternato sassofono contralto e soprano), dimostrando un grande affiatamento, valorizzato anche dal repertorio, che è stato scelto proprio nella giornata di sabato.

La serata si è aperta con “Just Friends” di J. Kenner. Con questo pezzo Rea e Pasini hanno voluto omaggiare la loro amicizia: Pasini, che si è rivelato, ancora una volta, un abile narratore, ha raccontato che in realtà il pezzo fu scritto per la fine di una storia d’amore, in cui i due amanti decidevano di rimanere “solo amici”, just friends appunto, ma in questa occasione lui e Rea hanno voluto giocare sull’ambiguità di “just”, per farne colonna sonora del loro forte legame. Pur in mezzo a lunghe e inaspettate deviazioni, che non hanno annoiato mai, la serata è proseguita con alcuni classici, “Dolphin Dance” di H. Hancock, “A child is born” di T. Jones, alcuni riadattamenti di brani latini in chiave jazz, come “Besame mucho” di C. Velasquez e “Poinciana” di N. Simon oltre che con alcuni pezzi originali di Rea, “La rosa e le labbra” e “Ah, cosa non è stato”. Il finale è stato affidato ad un altro grande classico di H. Hancock, “Chan's Song” (brano finale di “Round Midnight”, ispirato alla vita dei jazzisti Lester Young e Bud Powell). Alla richiesta di un encore, i due musicisti hanno regalato un finale leggero e un po’ nostalgico, con “Isn’t she lovely”, di S. Wonder. L’ex convento di San Francesco, appena illuminato, è stato il perfetto contesto per questa serata a due: come i ballerini sul palco non lasciano trasparire la fatica dei salti, Rea e Pasini sono riusciti a sollevare il pubblico dal peso delle insidie tecniche, illudendolo di una facilità solo apparente. La rassegna, ideata proprio da Pasini nel 1984, torna quindi a distanza di trent’anni, grazie all’associazione Blues in Villa (presieduta da Giorgio Ivan), che porterà nei luoghi simbolo della città, tra cui il teatro Capitol, il teatro Verdi ed il PAFF, la cantante R&B e soul Selina Albright (per la sua prima tappa italiana del tour internazionale “Highest High”) con Gianni Vancini (anche lui in tour con “Get Your Groove On”), il batterista americano Billy Cobham (con la sua unica data italiana), George Cables, il Gianpaolo Rinaldi Trio, Luigi Bonafede e Richard Bona.

Laura Caccavale 03/02/2019

 

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