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Venezia72, Spotlight: l'inchiesta che destabilizzò la Chiesa

Spotlight, diretto da Tom McCarthy e presente fuori concorso alla 72esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, racconta la storia dell'omonimo team giornalistico investigativo del Boston Globe, vincitore del Premio Pulitzer nel 2003 per aver scoperto i meccanismi che la Chiesa Cattolica metteva in atto negli Stati Uniti per coprire i numerosi atti di molestie sessuali che venivano perpetrati ai danni di minori: anziché denunciare questi aberranti casi, la Chiesa destituiva il prete accusato dalla parrocchia, per poi insabbiare l'accaduto.
Tutto inizia quando il vecchio direttore del Boston Globe va in pensione e viene sostituito da Marty Baron (Liev Schreiber), arrivato da Miami per prendere le redini del giornale locale nell'estate del 2001 e subito deciso a mettere in moto le forze del talentuoso team Spotlight per indagare sul caso. Così il capo del gruppo investigativo Walter "Robby" Robinson (Michael Keaton), i reporter Sacha Pfeiffer (Rachel McAdams), Michael Rezendes (Mark Ruffalo) e Matt Carroll (Brian díArcy James) sono catapultati nel vortice della storia.
Il procedere della narrazione è incalzante e totalmente coinvolgente da togliere letteralmente il fiato, ma nonostante lo scottante argomento il film è ricco di piccole gag che alleggeriscono i toni in maniera sottile e mai irrispettosa, introiettando ancora di più lo spettatore tra le vite dei giornalisti di Spotlight.
A mettere la ciliegina sulla già squisita torta preparata da Tom McCarthy è l'altissimo livello recitativo degli attori assoldati dal regista americano: Ruffalo è protagonista di una delle sue migliore interpretazioni, porta in scena un Michael Rezendes caratterizzato da una postura leggermente curva, mai innaturale o pantomimica, e un'acutezza intellettiva decisamente sopra la media. Immenso anche Michael Keaton, che si conferma tra i più bravi attori dello star system e regge totalmente il peso narrativo della vicenda.
Spotlight è una rara perla da non perdere assolutamente, in programmazione negli Stati Uniti dal 5 novembre, la dimostrazione che le numerose oscure realtà che ci circondano possono essere messe sotto un riflettore da professionisti appassionati e talentuosi, nella speranza che l'omertà della Chiesa Cattolica finisca una volta per tutte, non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo.

Antonio Savino 05/09/2015