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Venezia72: Marguerite, l'esilarante commedia di Xavier Giannoli

Marguerite è una donna misteriosa, nessuno sa che aspetto abbia, se non i pochi intimi amici che assistono ai suoi concerti di beneficenza, nel castello di proprietà della donna. Vive nella Parigi dorata degli anni '20, ha la passione per l'opera lirica, gli oggetti di scena e per il kitsch. Nonostante la dedizione al canto, Marguerite coltiva un talento inesistente: gli amici del circolo non hanno mai avuto il coraggio di dirle quanto sia irrimediabilmente stonata.
L'ignominiosa verità, troppo a lungo taciuta, rischia però di essere svelata il giorno in cui la donna decide di esporsi al grande pubblico.
Complice un marito sfuggente, che appena può scappa dall'amante pur di non dover affrontare il dramma reale della menzogna, Marguerite sprofonda lentamente nella più totale solitudine. Saranno necessari un ambizioso giornalista ed un anarchico disegnatore, per dare il coraggio alla donna di ribellarsi alla realtà ovattata a cui l'hanno condannata i più che fino ad allora avevano mantenuto il segreto.
Con l'aiuto di uno zelante maggiordomo (un ottimo Denis Mpunga ), appassionato di fotografia espressionista - la donna sarà l'eroina di una serie di ritratti in costume nel pieno stile delle dive anni '20 - e di un discutibile maestro di canto, Marguerite cercherà di dedicarsi anima e corpo al sogno di una vita, avvicinandosi agli ambienti d'avanguardia con la volontà di rifiutare totalmente quell'ambiente tradizionalista vissuto fino ad allora.
Xavier Giannoli presenta in concorso a Venezia un'esilarante commedia in costume, grottesca per assurdità e con un ritmo ben orchestrato che dona al pubblico un dramma umano, volto a ripercorrere il distacco totale dalla realtà di una donna in balia di sé stessa, in cui la musica diviene unica via d'uscita dalla solitudine. Esilarante, nella tragicità, la scena di Cabaret, come chiaro omaggio agli spettacoli del famoso locale d'intrattenimento Cabaret Voltaire, considerato universalmente la culla del Dadaismo, in cui il discorso politico viene completamente snaturato da una performance ridicola di commistione delle arti.
La perfetta ricostruzione dell'ambiente d'epoca, caratterizzata dall'attenzione al dettaglio delle scenografia, fa da contrappunto ad una vicenda umana fredda, colma di silenzi carichi di disprezzo.
Menzione d'onore alla protagonista, Catherine Frot, magnifica, oltre che nell'interpretazione, nel riuscire a rendere al meglio ogni singola nota stonata – meravigliosa la seconda aria della Regina della notte del Flauto Magico di Mozart, in cui le stonature acutissime generano un'irrefrenabile riso per il pubblico in sala -.
Interessante scoprire che Giannoli si è liberamente ispirato alle vicende di una donna vissuta negli anni quaranta in America, tale Florence Foster Jenkins, che, come Marguerite, ha creduto per tutta la vita di essere intonata, arrivando ad esibirsi dinnanzi al vasto pubblico del Carnagie Hall senza che nessuno le confessasse mai la verità sulla sua totale mancanza di talento canoro.
Il film, uscirà in sala il 17 Settembre 2015.

Olivia Fanfani 07/09/2015

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