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The Hate U Give: Il coraggio della verità

Starr è una ragazza di 16 anni, colleziona Nike, ha un nome che non passa inosservato (scelto da suo padre, con una “r” extra per brillare di più) e vive due vite parallele: una con la sua famiglia nel quartiere popolare di Garden Heights, un ghetto impenetrabile per la gente di colore, l’altra nella prestigiosa scuola privata di Williamson Prep, dove è una delle poche ragazze afroamericane e per questo nasconde una parte di sé per mantenere un profilo basso e non spiccare tra gli altri. thug1

Le due realtà devono rimanere separate; è un’abitudine ormai ridimensionare l’uso dello slang, abbassare lo sguardo e far finta di non notare alcuni atteggiamenti dei compagni, talvolta inconsapevolmente razzisti. Pretendere di essere qualcun altro la tiene al sicuro, fino a quando una tragedia le apre violentemente gli occhi e la mette davanti ad un’ingiustizia così brutale che è difficile da ammettere: un ragazzo di colore ucciso per sbaglio non ha lo stesso peso di un ragazzo bianco agli occhi della società e dell’opinione pubblica, e per quanto lo sguardo di Starr cerchi di epurarsi dalle contaminazioni razziali, esiste uno squilibrio sociale che non ha paura di costituire la normalità.

The Hate U Give – Il coraggio della verità esce nelle nostre sale il 14 marzo ed è l’adattamento cinematografico, firmato da George Tillman Jr. (Men of Honor - L'onore degli uomini, La risposta è nelle stelle), del romanzo omonimo di Angie Thomas pubblicato nel 2017. Destinato ad un pubblico young adult, il libro trae ispirazione dall’espressione in slang THUG LIFE, coniata dal rapper Tupac Shakur (assassinato il 7 settembre 1996).

thug2“The Hate U Give Little Infants Fucks Everybody”, l’odio con cui crescete i bambini ci fotte tutti: è un pezzo dal gusto retrò che Starr ascolta in macchina con il suo amico d’infanzia Khalil, prima di vederlo ricoperto di sangue dopo un colpo di proiettile, sparato da un poliziotto per un errore di valutazione.

La vita del ragazzo si spezza in un istante, come una di quelle bacchette magiche con cui giocavano da bambini, e non si può riaggiustare: una rabbia senza misura grida nella testa di Starr e l’unico modo per attenuare il dolore è reagire; alzare la voce e guardare il mondo con lucidità, smettendo di separare la realtà in due mondi distinti che convivono a forza in un clima di placido torpore. Anche il film è indirizzato ad un pubblico di giovani adulti e, per quanto questo target comporti spesso scelte fin troppo didascaliche e melense nella scrittura dei personaggi e nella messa in scena degli eventi, è qui che risiede il suo punto di forza: è un film sulla paura di non sentirsi al sicuro e sull’amore che riesce a costruire una speranza per il futuro, grazie al ruolo che solo una ragazza di 16 anni può ricoprire. Starr è figlia di una nuova generazione e il monito di Tupac è il punto di partenza per una società nuova, in cui la rieducazione inizia dai più piccoli, come il fratellino della ragazza cresciuto nel quartiere in cui non possedere una pistola è impensabile e non si hanno alternative se non spacciare per le gang che comandano il quartiere. 

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The Hate U Give non si scaglia contro i poliziotti bianchi innalzando un’apologia della gente di colore; scava più in profondità mostrando le sfaccettature presenti da entrambi i lati della barricata. Pecca spesso di sentimentalismo, per quanto innegabilmente efficace, ma merita attenzione, poiché si investe di un messaggio che va al di là del mezzo: “spezzare la catena” non è solo un modo di dire, ma l’unica scelta per ribaltare il futuro, intervenendo sul tessuto sensibile di una realtà più che mai attuale.

Qui il trailer del film.

Photo credits: © 2018 - Twentieth Century Fox - Photo by Erika Doss

Silvia Pezzopane 30/3/2019

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