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Terminillo Film Festival: cinque giorni di cinema e montagna

Nel '61 Vittorio De Sica ambientò al Terminillo "Il giudizio universale", con Alberto Sordi, Vittorio Gassmann, Nino Manfredi, Silvana Mangano. Nella zona di Passo Corese Mario Monicelli girò "La Grande guerra" (1959) e, dieci anni prima, Roberto Rossellini ambientò a Farfa alcune scene del film "Stromboli terra di Dio". Un luogo – quello del monte del Terminillo, a 20 km da Rieti - legato inestricabilmente alla storia del cinema. Non è un caso, allora, che all'ombra dei faggi rietini della Courmayer del centro Italia si sia deciso di realizzare il Terminillo Film Festival, dal 3 al 7 febbraio.
Alla conferenza stampa Alessandro Micheli, ideatore dell'iniziativa, Francesco Apolloni, direttore artistico e Claudio Talocci, Presidente Rieti Film Commission, hanno svelato tutti i particolari di un programma che coniugherà il cinema - in particolare la commedia - e la montagna, all'insegna della riscoperta di un luogo che per molti anni è stata meta privilegiata di registi, attori e produttori.
L'idea è nata circa un anno e mezzo fa, tra una sciata e l'altra: «mi chiedevo – racconta Alessandro Micheli - cosa si potesse fare per valorizzare un territorio così suggestivo». «Organizziamo un festival di cinema» - gli aveva risposto Francesco Apolloni. Quella proposta lanciata un po' per caso, un po' per gioco è divenuta realtà.
L'obiettivo è stato quello di creare una rassegna trasversale, senza pregiudizi di sorta, che incrociasse i toni disincantati della commedia con quelli più seri del cinema impegnato. E con un occhio aperto alle novità, come le web-series.
Il Festival sarà dedicato alla memoria di Ettore Scola, regista recentemente scomparso. «Il Maestro era davvero propenso a venire ma, purtroppo, le cose sono andate diversamente» – ha raccontato Apolloni. «Ragione in più per dedicargli questa prima edizione».
Si partirà il 3 febbraio con la proiezione del primo “Vacanze di Natale”, ambientato a Cortina nel lontano 1983 e capostipite di una lunga serie di cine-panettoni. «Ci sembrava sensato iniziare con questo film perché è un modo di omaggiare la montagna».
Il giorno dopo verrà proiettato “Ridendo e scherzando”, il documentario scritto e diretto da Paola e Silvia Scola per omaggiare il padre, con Pierfrancesco Diliberto (Pif) come originale interlocutore.
Venerdì 5 sarà la volta del recentissimo esordio cinematografico dei The Pills, già noti al pubblico del piccolo schermo, ma soprattutto a quello del web, in quanto autori di una delle serie più amate e seguite. A presentare “Sempre meglio che lavorare” saranno proprio loro: Luca Vecchi, Luigi Di Capua, Matteo Corradini.
E si chiuderà il 6 febbraio con “Lo chiamavano Jeeg Robot”, cinecomic diretto da Gabriele Mainetti (che sarà presente insieme a Luca Marinelli) con protagonista Claudio Santamaria nei panni di un improbabile supereroe di Tor Bella Monaca.
Contestualmente alla proiezione dei film, si terrà un concorso di cortometraggi: a contendersi la vittoria saranno “D.U.G.U.” Di Michela Andreozzi con Luca Argentero, “DindDalò” di Simone Paralovo con Giorgio Colangeli, “Il ladro di dita” di Pietro De Silva, “Spread zero” di Marco Giganti, Luigi Nappa e Paolo Scattarelli, “Segreti” di Matteo Nicoletta e “The Amazing Life of Bob Mosquito” di Amedeo Nicodemo, solo per citarne alcuni.
Moltissimi gli ospiti che hanno già confermato la loro presenza al Terminillo Film Festival: Raul Bova, Edoardo Leo, Nicolas Vaporidis, Primo Reggiani, Pier Giorgio Bellocchio, Violante Placido, Serena Rossi, Rocio Munoz Morales, i registi Enrico Vanzina e Paolo Genovese e tanti altri.
A conclusione della conferenza stampa, Simone Petrangeli, sindaco di Rieti, ha ribadito che «si tratta di una grande opportunità per il territorio. Abbiamo acceso un faro su Rieti, su Terminillo, sulla nostra montagna che è la montagna più bella degli Appennini. Vogliamo lavorare affinché questa sia la prima edizione di una lunga serie».

Marta Gentilucci 29/01/2016

 

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