“Sweet Travestite” da “The Rocky Horror Picture Show” è il video più cliccato su Youtube con protagonista Susan Sarandon. Elegantissima, al TaorminaFilmFest svela il segreto del successo “Non sognare ma essere quello che sogni”.
La Sarandon ha avuto una carriera strabiliante e variegata, ha interpretato parti sempre diverse mettendosi in gioco: “Ho preso con serietà tutti i miei ruoli, sono grata di averli fatti per lo spirito che contenevano” dichiara “Mi piace interpretare ruoli sempre diversi, scelgo anche ruoli che mi spaventano alla prima lettura. Dire sì può essere più rischioso che dire no, ma si impara di più da quei film che non hanno avuto grande successo”. Non rimpiange nulla riguardo alle sue scelte e si approccia al mestiere con carattere: “Non ho mai studiato recitazione, semplicemente cerco di essere molto presente, sono una brava ascoltatrice. Io credo che quando studi la sceneggiatura l’importante è riuscire a calarti nel personaggio” e continua “Ho scopetto che alla fine del giorno abbiamo tutti gli stessi desideri e io mi sono resa conto di avere la capacita di fare cose che non credevo di poter fare”. Sulla possibilità di lavorare con altre attrici del suo calibro, nello specifico con Meryl Streep, dichiara: “Certo che mi piacerebbe, ma è difficile che ci siano due donne protagoniste in un film, soprattutto se della stessa età.”
Denuncia la solita politica hollywoodiana nei confronti delle attrici: “È un peccato perché noi siamo molto amiche. A tutte quante voi chiedeste se vogliamo lavorare insieme vi direbbero la stessa cosa” e scherza “Certe volte quando vado sul set penso “Questa come la farebbe Meryl?” E la faccio così”. Ma di Hollywood la Sarandon ha un’idea ben precisa: “Gli Studios sono principalmente gestiti da uomini che mancano di immaginazione per pensare alle donne in ruoli da protagonista. La questione, tuttavia, è la qualità e non la quantità. Più che competere agli stessi modelli, noi donne dovremmo definire cosa vuol dire successo per noi. Secondo me non è occupare una posizione di potere. Molti uomini di successo sono infelici. È necessario lavorare su noi stesse e non accettare l’idea di successo che ci è stata imposta da altri.” La speranza oggi sta nella nuova generazione di donne che lavora a Hollywood “Produttrici, sceneggiatrici, che scrivono ruoli femminili. È un grande momento di cambiamento che ci lancia verso il futuro”. “Bisogna cambiare il mondo partendo dall’educazione dei nostri figli, maschi e femmine” dichiara.
Susan Sarandon non ha mai omesso le sue idee, sul cinema, sulla religione, sulla società in generale: “Ho sempre paura quando prendo una posizione impopolare perché la stampa può renderti la vita difficile. Ma è sempre meglio che stare in silenzio.” E dice la sua sulla strage di Charleston: “Come sapete negli Usa abbiamo due problemi enormi e radicati: il razzismo e le armi. La lobby delle armi è molto forte. Pensavo che la legislazione a riguardo sarebbe cambiata dopo tante tragedie, invece in South Carolina puoi sfoggiare la tua arma come una borsetta quando entri da Starbucks e Mc Donald’s.” Il paese, avanzando, ha fatto paradossalmente passi indietro: “Tutti i progressi fatti da una parte, l’interesse ai diritti degli omosessuali, il primo presidente di colore, rischiano di scatenare reazioni aggressive dall’altra. Questa è gente che ha paura del progresso.” E delle prossime elezioni dice “Vorrei un presidente della classe media, che non fosse legato all’alta finanza”. Ferma sulle sue convinzioni riconferma l’antipatia per Benedetto XVI, sperando che la stampa non le vada contro “Devo lavorare a Roma cinque giorni con Ben Stiller dopo il Festival” scherza, e decanta papa Francesco “Io amo questo Papa. Sta portando la religione nella vita delle persone di tutti i giorni, è davvero un papa che serve la comunità. Sta combattendo la corruzione all’interno del Vaticano con umiltà. È il papa più accessibile alla gente che abbiamo avuto da altro tempo.”
In conclusione, davanti a un pubblico ormai conquistato, confessa “Io vorrei solo essere più brava a perdonare”. La platea si accalca per gli autografi: tra questi un vecchio amante del Rocky Horror si fa spazio in mezzo alla folla di ragazzi per farsi autografare il poster del film.
Silvia Maiuri 21/06/2015