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Occhio a “Il fronte interno”: l’opera prima di Guido Acampa arriva in sala dal 26 maggio 2022

Il 26 maggio approda al cinema “Il fronte interno”, primo lungometraggio scritto e diretto da Guido Acampa, liberamente ispirato al romanzo “Santa Mira, fatti e curiosità dal fronte interno” di Gabriele Frasca. Distribuito da Lapej in collaborazione con Artex Film, l’opera ha preso parte a vari festival internazionali, ottenendo validi riconoscimenti, tra cui il “Federico Fellini Award”, premio dedicato ai registi esordienti internazionali, assegnato dal Tiburon International Film Festival in California.

La pellicola, prodotta sempre da Lapej con il sostegno della Film Commission Regione Campania, racconta la fragile quotidianità di una famiglia residente in una remota località da dove decollano jet italiani diretti in Iraq, dopo l’avanzata di gruppi jihadisti verso le coste della penisola. Davanti allo spettatore scorrono molteplici spaccati esistenziali, legati da un unico fil rouge di sottofondo: il dramma del terrorismo internazionale. In questa cornice palpitante, ci si imbatte nella storia di Gaudì, un introverso conduttore di cani; di Dalia, donna ossessionata dal conflitto e preoccupata per le sorti dell’anziano padre, e in quella di Damiano, che ha dedicato tutto sé stesso alla militanza politica e a battaglie puntualmente perse. Accanto a loro spicca poi la presenza della comunità cui appartengono: una Santa Mira irreale, avvolta in un’atmosfera cupa e sospesa, incline a vivere con distacco una guerra che genera crescenti paure e interrogativi irrisolti. Il tessuto scenico, montato da Alessandra Carchedi, è impreziosito dalle suggestive scenografie di Flaviano Barbarisi e Alessandro Fracione, e dalle musiche originali composte da Francesco Sabatini.
Il punto di forza del film risiede nella costruzione della sceneggiatura: una narrazione equilibrata che mescola la dimensione privata dei contrasti familiari e gli elementi di tensione propri di uno scenario bellico di ampia scala, che, seppur indirettamente, grava sul destino dei personaggi. 
Volevo creare – spiega il regista – un luogo remoto e immaginario con una grande base militare che rappresentasse un intero Paese in un conflitto internazionle, tuttavia il conflitto non viene mai mostrato e ci resta una comunità persa nelle sue lotte interiori.

Marika Iannetta 19/05/2022