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Massimo Coglitore e Lorenza Indovina al Corto Tendenza Film Festival

“Deadline” (2002) è il cortometraggio che ha avviato al successo Massimo Coglitore, regista messinese, ospite fisso del Corto Tendenza Film Festival di Barcellona Pozzo di Gotto. Premiato nei festival di tutto il mondo, è un lavoro girato in pellicola che ha come ingrediente principale la passione per il cinema di genere: “In Italia c’è una grande tradizione del genere, se pensiamo a Sergio Leone, Dario Argento, Mario Bava; producevamo western, horror, thriller, film di fantascienza; oggi produciamo solo commedie brutte e tutte simili” dice Coglitore confessando la sua predilezione “Io cammino più lento, ma le soddisfazioni sono maggiori”.
Coglitore è uno di quei registi amati “fuori porta” che ha aspettato, e aspetta, il riconoscimento del suo paese evitando di scendere a compromessi. Il suo prossimo film “The Elevator”, presentato a Taormina e al RIFF di Roma, già distribuito negli Usa, uscirà prossimamente in Italia. Al Corto Tendenza è stato proiettato in anteprima il trailer sottotitolato.
Contraltare del cinema di genere, Lorenza Indovina, madrina del festival, incontra il pubblico per un tributo al padre Franco Indovina attraverso il documentario “A proposito di Franco” (2015). Insieme all’attrice, il regista Gaetano di Lorenzo e il produttore Francesco Torre. Regista palermitano trapiantato a Roma, Indovina inizia la sua carriera assistendo Rosi, il più grande della generazione “viscontiana”, e Antonioni; di entrambi Indovina cattura l’essenza e si fa strada nel jet set, saldamente legato a una passione. Il documentario rivede la figura stravagante di Indovina passando per le parole di amici e colleghi: Francesco Rosi, Piero Tosi, Roberto Andò, Ennio Morricone e tanti altri tra critici, produttori, scenografi e attori, con gli occhi carichi di luce, ricordano la bellezza di lavorare al suo fianco, in virtù dell’originalità stilistica e contenutistica che ha fatto di Franco Indovina uno dei registi preferiti da Bergman. Gaetano di Lorenzo non calca la mano, evitando autocelebrazioni, dimostrandosi un ottimo “comunicatore”: inquadrature e fotografia sobrie, un’eleganza estetica di fondo, e il montaggio tra interviste e scene dei film più celebri di Indovina, restituiscono limpidamente il senso storico del suo “fare cinema” (come dimenticare la super pop scatoletta di carne Montana galleggiante sul Tevere nel film “Lo scatenato” con Gassman o la fame atavica di Carmelo Bene in “Tre nel mille”). Al pubblico la figlia Lorenza predice “Mio padre era un grande uomo e vi conquisterà”.
 
Silvia Maiuri 11/07/2015
 

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