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"Loro 2": la festa è finita

Il venditore, il cantante, l’attore ma anche l’uomo assetato di potere e di attenzioni, l’ex-Presidente del Consiglio che vorrebbe tornare ad esserlo e lo sceicco, circondato da troppi magnaccia e troppe mantenute compiacenti.

Silvio Berlusconi si è sempre vantato di essere uno statista dal “multiforme ingegno” e le sue facce Paolo Sorrentino le mostra tutte in "Loro 2", la seconda parte della sua opera torrenziale sull’uomo che da più di trent’anni (e con alterne fortune) continua a ossessionare la scena politica e la mente di un bel pezzo d’Italia.

Siamo lontani dagli eccessi orgiastici e allucinatori del primo capitolo, dalla narrazione rarefatta e autocompiaciuta della corte di nani e ballerine, cocaina e anfetamine. Il passo cambia la successione degli avvenimenti si fa più densa e Toni Servillo ne è il protagonista indisturbato. Si sdoppia, persino, in una paradossale sequenza in cui interpreta contemporaneamente ai due lati del tavolo un Berlusconi scoraggiato e un Ennio Doris elettrico e propositivo, che cerca di scuoterlo dallo stallo politico e umano in cui è invischiato.Loro 2 2

E poi c’è la compravendita dei senatori, il difficile e sempre più irrecuperabile rapporto con la moglie, il codazzo di questuanti e ragazze-farfalline, in cerca del loro posto al sole. Su tutti troneggia questo vetusto piazzista, ricoperto di cerone e sorrisi da rettile, che vende sogni e pretende di essere amato da tutti. Il film è diviso nettamente in due: nella prima parte si intravedono le crepe di quell’universo turbinante di festini ed esaltazione chimicamente indotte attraverso una regia pesantemente parodica. Sorrentino e Servillo si prendono gioco dei protagonisti di quelle storie fin troppo reali, fanno il verso alle brutte fiction nostrane, popolate di Olgettine raccomandate che hanno la verve di una Corinna di ‘Boris’.

Poi la cesura, improvvisa e spiazzante, quando è la realtà che irrompe sulla scena: lo fa con la scossa di terremoto, lunga più di un minuto, che devastò l’Aquila nel 2009, radendo al suolo palazzi, strade e chiese. È a quel punto che la festa finisce, che le risate si estinguono e lo squallore ricopre di una patina grigia tutte le inquadrature. Messa da parte la fenomenologia del festino, in cui Sorrentino spesso si diletta, è un’altra specialità del regista a venire fuori: mettere a nudo tutta la miseria umana che si cela negli esseri umani, un attimo prima di essere cacciati dal loro Eden personale.

Il culmine di quella caduta e di tutta la parabola discendente di "Loro 1" e "Loro 2" è racchiuso nel litigio serrato fra Berlusconi e Veronica Lario – un’intensa e dolente Elena Sofia Ricci – a proposito del loro imminente divorzio. Non è solo una moglie ferita a rinfacciare al marito di non essere mai stato in grado di rispettarla né di mantenere fede alle sue promesse: c’è un pezzo di Italia intera nella sua voce e nelle sue recriminazioni, che ricorda a Silvio Berlusconi di essere sempre rimasto un piazzista, anche quando avrebbe avuto il potere di fare ben più che vendere sogni.Loro 2 3

Ma quando l’imprenditore le chiede perché sia rimasto con lui per ventisei anni, se non gli riconosceva nessuna qualità, l’unica, mortificata risposta che Veronica sa dargli è di essere stata innamorata di lui. Perché, al netto di raffigurazioni irriverenti e sequenze surreali, "Loro 2" non fa altro che prendere atto della realtà, mostrandola sotto la sua lente più deprimente e meno abbellita.
Sorrentino, più che perdersi in troppe congetture di carattere morale, si limita a mostrare gli effetti di quell’innamoramento collettivo: sono le macerie che restano dopo il disastro, le macerie di un matrimonio che Berlusconi non riesce più a rimettere assieme ma anche di un Paese che non riesce più a rialzarsi. Loro non sono soltanto gli accattoni traditi e buttati via dal grande capo. Sono anche i volti stanchi dei vigli del fuoco che scavano fra i ruderi di una chiesa devastata, alla ricerca di qualcosa che possa ancora essere salvato e da cui ripartire.

Sempre che sia ancora possibile.

Ilaria Vigorito 15/05/2018