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“La ruota delle meraviglie”: la messa in scena teatrale del nuovo film di Woody Allen

Ambientato nella pittoresca Coney Island degli anni Cinquanta, “La ruota delle meraviglie”, nelle nostre sale a partire dal 14 dicembre, narra di amori e tradimenti in linea con gli ultimi film di Woody Allen. Una ruota panoramica situata in un parco di divertimenti fa da sfondo alle fragili speranze e alle ambizioni dei protagonisti, le cui vicende sono indissolubilmente legate tra loro. Ginny (Kate Winslet) è un’ex attrice piuttosto lunatica che lavora come cameriera ed è sposata con il rozzo manovratore di giostre Humpty (Jim Belushi). A sconvolgere il loro equilibrio precario intervengono l’affascinante Mickey (Justin Timberlake) e la figlia di Humpty, Carolina (Juno Temple), da tempo lontana dal padre, per la sua (non acuta) decisione di sposarsi con un gangster. Mickey, che fa il bagnino ma sogna di diventare un celebre drammaturgo, vive la propria vita come se si trattasse di una tragedia in cui l’eroe compie delle scelte seguendo esclusivamente il proprio cuore, sprezzante delle conseguenze. Ginny è una donna che cerca di prendersi cura del figlio ma non ci riesce, Richie infatti odia la scuola, ama il cinema e dà fuoco a qualsiasi cosa, la sua volontà di distruzione è una chiara espressione di ribellione alla sua attuale famiglia e all’assenza del vero padre. Lei stessa si sente intrappolata in una relazione che le è servita per sopravvivere e per garantire un discreto futuro a Richie, ma non la stimola dal punto di vista emotivo. La voce di Mickey, che da bravo scrittore, veste anche le parti del narratore del film, ci racconta l’inizio della relazione extraconiugale tra lui e Ginny, unica via di fuga possibile per la donna in cui ritrova la sua femminilità e la sua passione. La ricomparsa a sorpresa della figlia di Humpty, Carolina, aumenta di fatto i litigi della coppia e li costringe ad una costante paura, perché la ragazza è perseguitata dagli scagnozzi del marito gangster da cui è scappata. A tutto ciò si aggiunge l’attrazione di Mickey per la giovane, che incurante dell’accrescersi dei sentimenti di Ginny per lui, corteggia Carolina che a sua volta ricambia l’interesse.  laruotadellemeraviglie02
Un matrimonio piatto, un figlio problematico e un rapporto amoroso andato in frantumi riducono Ginny a fare i conti con il fallimento della propria vita e ad aprire un varco alla sua oscurità, che culminerà in una scelta dall’esito letale.
Allen ancora una volta si cimenta in una storia di infedeltà e lo fa con una messa in scena teatrale, che pur inducendo un appiattimento del ritmo, si rivela efficace nel porre in evidenza l’eccelsa capacità interpretativa di Kate Winslet. La fotografia del premio Oscar Vittorio Storaro (alla sua seconda collaborazione con Allen dopo “Café Society”) è certamente un valore aggiunto; le luci e le sfumature di colore sono state scelte a seconda dei personaggi da incorniciare, le tonalità calde per Ginny, quelle più fredde per Carolina e per Mickey il riflesso della luce di colei che le è più vicino. Tutto volge all’enfasi della teatralità della tragedia, che si cela dietro la storia narrata dal regista.
“La ruota delle meraviglie”, a livello tematico, aggiunge poco a quanto già detto da Allen nei suoi precedenti lavori, ma non si può non apprezzare la qualità recitativa, estetica e stilistica del film.


Sara Risini 13/12/17

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