Merita, talvolta, soffermarsi non solo su un singolo evento, ma anche su chi lo organizza. Questa volta tocca al Clorofilla Film Festival. Lo spazio storico di Festambiente (Rispescia, Grosseto) dove propone documentari sui temi “green”, biologico e di agricoltura è solo il punto principale nel quale riconoscerlo. Il “non- Festival” si è oramai allargato ad altre località ed altri periodi, da Firenze a Grosseto, da Castel del Piano (GR) a Parma, Modena, Palermo, Ostuni, Vicenza. Indipendentemente o appoggiato da altre edizioni nazionali di Festambiente, ospita al suo interno anche film di autori nazionali e internazionali.
A Grosseto in particolare si è spostata anche dall’ambito cinematografico toccando il supporto e la promozione di eventi quali, ad esempio, le presentazioni dei libri di Malvaldi e Dente che hanno animato due luminose serate in quel “luogo - non luogo” che è la Cava di Roselle. Esempio di una rassegna che non si circoscrive in una location e in un periodo ben determinati, porta, come le “vecchie” compagnie teatrali a direzione familiare, il cinema un po’ in tutta Italia. Newsletter aggiornate, aderenza al territorio e inserimento nelle iniziative locali più in vista sono, senza tanti virtuosismi, prerogative e simbolo del modus operandi. A questa parte di una ricetta che gli sta assicurando continuità ha aggiunto l’attenzione costante al proprio pubblico, almeno sul territorio maremmano.
Il prossimo appuntamento del 2 agosto - all’interno del progetto Muramonamour al Cassero senese di Grosseto, con la proiezione di “Ameluk” di Mimmo Mancini - prepara il trampolino per la partecipazione all’evento di rilievo nazionale “Festambiente” (dal 7 al 16 agosto nel Parco della Maremma a Grosseto).
Federico Catocci 01/08/2015