Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 639

"2night": un film romantico che punta all'essenzialità

Ridurre al minimo, a volte, è una scelta necessaria, se non la migliore. Il nuovo film di Ivan Silvestrini, "2night", nelle sale dal 25 maggio, prende la strada della semplicità e lo fa in maniera drastica, quasi rischiosa, senza mai guardarsi indietro.

Non si può parlare di questa pellicola, infatti, senza citare la particolare vicenda produttiva. "2night" è il remake dell'omonimo film Israeliano diretto da Roi Werner. Il concept che ha ispirato i produttori è tutto qui: un uomo e una donna in una macchina e una città che fa da sfondo. Un racconto romantico “tutto in una notte” che si caratterizza per il suo budget quasi insignificante. Un'opera sperimentale, dunque, che riduce al minimo i rischi economici ma che fa impennare quelli artistici. Silvestrini ha preso una sceneggiatura dal forte impianto teatrale e ha cercato di valorizzarla al meglio con gli strumenti del mestiere cinematografico.2Night2Trovare varietà e dinamismo in una narrazione tanto minimale è stata la vera sfida del regista. Ispirandosi alla lezione di Steven Knight, che con il suo "Locke" ha compiuto un'impresa molto simile, Silvestrini ha giocato con i limiti imposti dalla storia, girando attorno all'automobile e inquadrandola da tutte le possibili angolature.

La maggior parte della responsabilità è sulle spalle dei due protagonisti e, per fortuna, la scelta del casting è stata particolarmente felice. Il vero punto di forza del film, infatti, sono proprio gli attori Matilde Gioli e Matteo Martari: belli, magnetici, riempiono lo schermo. Seppure i due non abbiano alle spalle studi specifici, le loro carriere sembrano essere in fase di lancio: la Gioli ha debuttato, nel migliore dei modi, nel 2014 con "Il capitale umano" per poi inanellare film e fiction uno dopo l'altra, mentre Martari è passato con sorprendente efficacia dalla carriera di modello (come dimostrano i suoi zigomi altissimi) a quella di attore, esordendo al cinema con "La felicità è un sistema complesso" per poi affermarsi in tv con la serie "Non uccidere". La loro presenza scenica e, soprattutto, la loro evidente alchimia sono gli ingredienti fondamentali senza i quali la scommessa di "2night" sarebbe stata sicuramente persa.

Poi c'è la città che fa da sfondo al loro incontro: Roma. La capitale viene raccontata dagli occhi di un romano (il regista) ma attraverso le voci di due attori del nord (lei milanese, lui veronese). Roma ha un ruolo attivo nella narrazione, più un'antagonista che una protagonista, che spinge avanti la storia con i suoi panorami mozzafiato e le sue stradine anguste, dove è impossibile trovare parcheggio. "2night" rappresenta, insomma, una vera e propria “dichiarazione d'amore” di Silvestrini alla città che lo ha cresciuto.

Il film comprime un'intera relazione in poche ore: lui incontra lei, si conoscono, si piacciono. La trama è questa e poco più. Non è un caso che i protagonisti non abbiano neanche un nome proprio o una caratterizzazione precisa. Di loro sappiamo lo stretto indispensabile: lei è una donna forte, autonoma, consapevole sessualmente ed emotivamente; lui è riservato, timido ma misteriosamente affascinante. Non ci serve altro. Perché per trasformare la loro storia nella storia di tutti noi è necessario ridurre i dettagli, correndo il rischio del generico.
"2night" ci racconta un prototipo quasi favolistico di storia d'amore: l'incontro vibrante tra due solitudini, che si incrociano nel caos di una discoteca per poi fondersi nel silenzio di una metropoli addormentata.

Il progetto è così semplice, lineare, genuino che si perdonano le sbavature di un ritmo rallentato e di una sceneggiatura non certo memorabile, lasciandoci un film dal carattere forte che persegue con lucidità e ottiene, infine, l'intento, tutt'altro che scontato, dell'essenzialità narrativa.

Carlo D'Acquisto 13/05/2017

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM