“Tortuga”, il viaggio dalla fine all''inizio del mondo al Teatro Cometa Off
Il mondo come lo conoscevamo è arrivato circolarmente al suo punto di non ritorno. Una fine? No, un inizio. Anzi, la fine di tutti i tempi e l'inizio della Storia.
In uno spazio a metà tra apocalisse e genesi, spoglio eppure ricco di potenza vitale, due personaggi, un uomo e una tartaruga mutante, eroi loro malgrado, combattono a suon di racconti il rischio di estinzione per noia, quello al quale sono tristemente andati incontro tutti gli altri esseri viventi.
Marcus e Tortuga sopravvivono “loquandosi 'ndosso de recipro pe scoprì a significanza de la vita”: piegano la linea del tempo ma anche quella della lingua, unica linfa vitale, essenza comunicativa che si plasma sul ricordo e sui suoni di un parlato che non esiste più, creando un pastiche originale e di grande forza espressiva. La loro storia è fondamentalmente tragica: sono soli, devono inventare e inventarsi senza sosta per non perire al peso della dimenticanza, l'anticamera della noia eterna, e devono aggrapparsi alla speranza di trovare dei loro simili ancora in vita. La ricerca li porta a confrontarsi con creature mistiche, come “la Donna che vola”, o bizzarre, come “il Gigante” e “il Microbo”, enigmi o prove che vanno superate per giungere al nuovo (o al vecchio?) Paradiso, unico luogo dove riscrivere la Storia per eccellenza, quella che racconta il significato dell'esistenza.
Il loro viaggio, che fa sorridere nei tratti dell'esplorazione del linguaggio, è una possibile espressione della potenza dell'immaginazione, una creatività che delinea mondi possibili non solo nella vita reale, ma anche sul palcoscenico teatrale. Un filosofeggiare dai toni leggeri che trova una perfetta forma nell'interpretazione di Andrea Monno (Tortuga) e Lorenzo Gioielli (Marcus), anche autore del testo della pièce.
A vederla come Marcus e Tortuga, tra la fine e l'inizio del mondo c'è uno spazio di immense possibilità, tante storie da scrivere e raccontare: l'unico vero abisso non è la morte, ma la rinuncia a reinventare e reinventarsi.
(Valentina Mallamaci)
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