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“Taxi a due piazze”: risate senza sosta con Guidi e Ingrassia

Bugie, equivoci, ritmi mozzafiato e colpi di scena sono gli elementi principali di “Taxi a due piazze”, dal 9 maggio alla Sala Umberto. Scritta dal commediografo inglese Ray Cooney nel 1983 e rappresentata in Italia da più di vent’ anni, torna a Roma con la regia di Gianluca Guidi e un cast straordinario.

Una commedia fresca e divertente con Guidi nel doppio ruolo di regista e protagonista, Giampiero Ingrassia nei panni dell’amico fraterno e vicino di casa Walter Fattore e la partecipazione straordinaria di Nini Salerno. Si uniscono a questo strepitoso cast Silvia Delfino, Biancamaria Lelli, Antonio Pisu e Piero di Blasio.

“Taxi a due piazze” è la storia di Mario Rossi un uomo dal nome e dall’aspetto comune che in realtà nasconde un segreto: è bigamo e incastra i suoi turni di lavoro come tassista per riuscire a vedere entrambe le mogli, Carla e Barbara, senza essere scoperto. Il suo è un continuo via vai da una casa all’altra, da cui riesce a spostarsi in quattro minuti e mezzo. Durante un turno di notte Mario si trova coinvolto nello scippo di una signora e nel tentativo di aiutarla viene colpito alla testa e portato in ospedale. A causa della botta in testa dichiara i due indirizzi di casa a due persone diverse e la denuncia verrà inoltrata presso due differenti commissariati che inizieranno a indagare.

Sul palco sono visibili contemporaneamente le due case, con molte porte da cui si entra e si esce continuamente, una scenografia funzionale al racconto, ottima per gestire i parallelismi e gli scambi che dominano la commedia. Un bravissimo Gianluca Guidi porta in scena i numerosi equivoci con battute senza sosta. Il cast è molto affiatato e la resa finale è eccezionale grazie alla maestria di tutti, con un Ingrassia perfetto nel suo ruolo. Una commedia piena di contraddizioni e dialoghi rapidi e incisivi, con una comicità molto fisica e risate senza sosta in cui gli intrecci non finiscono di stupire. In un vortice di bugie e scambi di persona da cui è difficile districarsi, ognuno si finge, o è creduto, diverso da chi è realmente.


(Fatima Anna Cesari)

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