Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

“We like Shakespeare”: un viaggio affascinante nei meandri dell’animo umano

"Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti" (Come vi piace- William Shakespeare) . Chi è l’uomo rinascimentale?  Quali erano i suoi valori morali ed i suoi dubbi esistenziali? Qual è il suo rapporto con il Destino e con l’inconoscibile?  Quale sconvolgimento sociale e morale e quali contrasti ha portato  il Rinascimento nell’animo umano? Questi interrogativi sono al centro dell’opera di William Shakespeare, il sommo drammaturgo inglese che è passato alla storia per avere creato dei personaggi letterari che esprimono appieno, nel bene e nel male, le ambiguità ed i  tratti caratteriali ed universali dell’animo umano. Al di là delle differenze sociali, tutti, poveri e ricchi, compresi re e regine, possono sbagliare e possono comportarsi nobilmente o ignobilmente. Lo spettacolo  “We like Shakespeare”, diretto da Pietro Carriglio, che ha debuttato con successo di pubblico al Teatro Verga di Catania lo scorso 19 maggio, è un affascinante viaggio tra i meandri dell’animo umano che viene raccontato attraverso le passioni e le gesta dei personaggi delle opere del Bardo.  Si susseguono in un’appassionante carrellata, introdotta dallo “spettatore indiscreto”  Pino Caruso, tutti gli “uomini e le donne” dei quali Shakespeare ha scrutato l’animo per proporli al giudizio del suo pubblico: la perfida Lady Macbeth, (una stupenda ed impeccabile Galatea Ranzi) divorata da quell’ insana ambizione che la trascinerà nell’abisso,  la smaliziata e sognatrice Giulietta (ancora la  bravissima Ranzi) che si strugge d’amore nell’attesa di incontrare il suo amato, Prospero , il “re giusto”, protagonista della “Tempesta” (un convincente Nello Mascia) tormentato dalla scelta tra vendicarsi per rimediare all’usurpazione subita o perdonare chi gli ha fatto torto, Falstaff (sempre l’ottimo Mascia) e il suo monologo contro l’onore al quale egli contrappone frivolezza e spensieratezza e tanti altri famosi personaggi scespiriani interpretati dai bravissimi  Sergio Basile, Franco Barbero, Domenico Bravo, Eva Drammis, Marco Lorenzi, Francesco Prestigiacomo e Jennifer Schittino. La performance ha ottenuto il plauso del pubblico, affascinato dai versi immortali  composti dal Bardo che, come pochi, è stato capace di raccontare la complessità psicologica dell’uomo e di presentare il teatro come metafora della vita e delle sue contraddizioni.

Lo spettacolo, tradotto da Alessandro Serpieri, è stato prodotto dal  Teatro Stabile Biondo di Palermo. Le scene sono di  Carriglio, i costumi di Marcella Salvo, le musiche di Matteo D’Amico e le luci di Gigi Saccomandi. Lo spettacolo è in programmazione al Teatro Verga di Catania fino al prossimo 31 maggio.

 

(Alberto Lunetta)

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM