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“Tuttalpiù muoio” : il romanzo che segna il riscatto dei “diversi”

Un giovane mezzo cieco, balbuziente, povero e senza una precisa identità sessuale cosa può aspettarsi dalla vita e dagli altri? Ma Filo, protagonista del romanzo Tuttalpiù muoio, decide di non arrendersi e scende in guerra per riscattarsi dalla sua condizione di “diverso”. Lo fa con la sua esilarante comicità, l’energia e la forza fisica che lo contraddistinguono. Il romanzo nasce dall’incontro tra Edoardo Albinati, scrittore e insegnante nel carcere di Rebibbia di Roma, e Filippo Timi, attore di teatro. Un libro scritto a quattro mani che parte dalla vita di Timi, una vincente alchimia di vissuto e narrato, di cui gli autori preferiscono non svelare la formula. Il libro è stato presentato all’Auditorium di Roma da Sergio Veronesi, editore della Fandango Libri, che confessa di aver sempre voluto scrivere un romanzo di questo tipo e che a consolarlo è l’idea che ci siano volute due persone per farlo. Una scrittura spesso feroce, cruda, che descrive senza compiacimenti né censure la vita di un uomo. Un uomo che vuole vendicarsi della sua vita o perlomeno essere accettato. A far da contorno alle sue divertenti ma amare avventure la sua famiglia umbra, personaggi anomali e stravaganti che animano il romanzo, nell’affannosa ricerca del protagonista di un semplice calore umano.
Francesca Pilloni

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