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“Vincitori e vinti”, il 18° libro di Bruno Vespa indaga “le stagioni dell’odio

Presentato a Roma, Palazzo De Carolis, l’ultimo libro di Vespa “Vincitori e Vinti”, un’occasione che poco aveva del letterario e molto del politico. Un incontro al quale hanno partecipato Pierferdinando Casini, Gianfranco Fini, Fausto Bertinotti e Luciano Violante. Lo stesso Vespa si definisce: “non sono uno storico”, ma di storia si parla. Un modo per dire ancora “la storia siamo noi”. Poche, ma pungenti, le osservazioni sul libro. Da Violante che del libro di Vespa dice “non mi è piaciuto, non lo condivido ma era necessario per cercare di combattere quel principio di ‘divisività’ che ha caratterizzato l’Italia dallo scontro tra guelfi e ghibellini”. A Bertinotti secondo il quale “il libro dà voce a quella che gli storici hanno definito l’area grigia tra fascismo e antifascismo e la cui lettura oggi ha valore pacificatorio”. Da Casini che definisce come fondante della repubblica “la memoria condivisa alla quale li libro dà eco con il derivato dibattito politico”. A Fini che, nonostante senta il “fastidio dei politici nel fare i conti con la storia”, non ha nostalgia dell’Italia di quando era ragazzo in cui era impensabile un dibattito come quello odierno. “La destra non rivendica meriti particolari ma la politica ha il merito di essere il canovaccio della memoria”. Vespa ha trasformato la presentazione del suo libro in una serie di interviste e dibattiti tra politici. Si è parlato di socialismo della storia, del triangolo rosso, di “storia più o meno ufficiale” del paese. Si è discusso di simboli e Bertinotti ne ha rimarcato il valore: “io personalmente soffrirei dell’eliminazione della falce e del martello. Il simbolo non è un segno elettorale che si può prendere o lasciare. Sono tracce di un metalinguaggio della storia”. Si è raccontato della storia con Fini che ha ricordato la necessità di uscire dalla logica dei totalitarismi e di entrare nel XXI secolo”. E il libro? Il libro di Vespa, circa 550 pagine, non ha prefazione, come a dire: leggete senza introduzioni. Si va dal Mussolini socialista a quello razzista, dal processo a Pio XII a Stalin, dalle stragi dei fratelli Cervi e Covoni alle Foibe, dai kamikaze all’odio per Berlusconi, da D’Alema a Prodi. Tra le novità, il libro porta in appendice alcune schede: “la dichiarazione sulla razza” del Gran Consiglio del Fascismo del 1938 e le due schede sulla nuova legge elettorale e sulla recente riforma costituzionale. È il libro di un esperto del giornalismo e della politica che da oltre 30 anni racconta fatti e misfatti della politica e dell’attualità. È il libro di un uomo entrato per concorso in Rai nel 1968. Tra vincitori e vinti, un monito e un esempio per molti giovani.

(Francesca Salvatore)

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