“Segretaluce”: la storia di Marie Curie debutta al Teatro Vascello l’8 aprile
Donna e scienziata. Un binomio che, con l’assenso del presente, fa pensare a grandi scomparse. Così, “Segretaluce”, in debutto assoluto l’8 aprile e in replica il 9, al Teatro Vascello di Roma, racconta la vita di Marie Curie, chimica e fisica polacca, poi naturalizzata francese.
Lo spettacolo, scritto e diretto da Riccardo Diana, si svolge tutto nel laboratorio di Madame Curie, magazzino accidentato, luogo di sacrifici, prime conquiste e grandi delusioni. Lo spazio è animato da tre attrici, nei panni della stessa Curie, di sua figlia Irene e Blanche, una delle due assistenti. Una storia al femminile che, come spiega l’autore: “nasce dall’esigenza di sottolineare la straordinarietà di una vicenda che vede protagonista una donna, nei primi anni del novecento, in un mondo, quello scientifico, dominato dal pensiero maschile. Ciò porterà, da lì a poco, a un vero e proprio movimento per la liberazione della condizione subalterna della donna rispetto al pensiero dominante”.
E il riscatto è anche nei due Nobel che sono stati riconosciuti alla scienziata, tra l’altro in ambiti diversi. Il primo nel 1903 per la fisica, grazie agli studi sulle radiazioni e, il secondo, per la chimica, grazie alla scoperta di polonio e radio, nel 1911. Questa data è uno degli snodi importanti nel tessuto drammaturgico. “La nostra storia inizia si potrebbe dire dalla fine – spiega il regista – o meglio, da quando dopo il secondo Nobel arriva fama, notorietà e qualche credito in più per la possibilità di continuare le ricerche con strumenti e luoghi più idonei. Madame Curie, torna per l’ultima volta a visitare il suo vecchio laboratorio prima che venga abbattuto e, in quel luogo, quel piccolo grande mondo, rivive i momenti emotivamente più importanti della sua vita”.
Il lavoro, gli studi, le rinunce, la famiglia, i riconoscimenti, la perdita del marito Pierre Curie, il lutto e la determinazione nel perseguire la propria ricerca. Per un’idea di progresso, cercando quella “segretaluce” che è privilegio di pochi.
(Mariantonietta Pugliese)
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