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"Anticamere": performance, letture e istallazioni per Eliseo Cafè

Amanti della cara e vecchia prosa, drizzate bene le orecchie: c’è vento di novità. La realtà del giovane teatro di ricerca romano si sta facendo le ossa, sta crescendo nonostante lo snobismo dei circuiti tradizionali. Veramente originale è stata l’idea della Compagnia Denoma, che in collaborazione con la ForFour,società che gestisce il foyer del Teatro Eliseo, ha organizzato la rassegna Anticamere, una serie di performance, letture ed installazioni nell’ambito del progetto Drink In Art, di cui abbiamo avuto un assaggio domenica sera. Il pubblico ha assistito alla messa in scena di testi scritti da alcuni esponenti di questo teatro alternativo; si sono esibite le compagnie Residui Teatro, Teatro LAbit, Circo Bordeaux. La compagnia Ygramul LeMille Molte ha mostrato un video del loro progetto di teatro in Africa, Francesco Colafel ha inaugurato la sua personale Sound of Desert, che mostra tele, foto dedicate all’opera di Kerouac Mexico City Blues. L’idea è instaurare un dialogo con il teatro tradizionale: la scelta di recitare nel foyer è dunque provocatoria, un po’ compiaciuta ma certamente d’effetto. Le compagnie che si sono esibite ieri sono differenti in linguaggio e stile: ognuna a suo modo ha evidenziato l’incomunicabilità con le istituzioni, dalla performance della Compagnia Residui Teatro, durante la quale l’attrice ha cantato una ninna nanna al teatro italiano, alla simbolica scelta della Compagnia Circo Bordeaux di venire a morire proprio nell’anticamera dell’Eliseo perché spesso “la lotta non paga”, afferma il bravo Michele Riondino. Una nota speciale meritano gli attori della compagnia Teatro Labit, che hanno dato vita ad un delizioso battibecco di loro invenzione tra un miscredente Amleto ed un’esagitata Ofelia: uno sguardo dissacrante che fa riflettere.

 

(Melania Fiore)

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