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L’Opera alle Terme di Caracalla: il ritorno della “Tosca” di Pier Luigi Pizzi

Pier Luigi Pizzi ripropone l’allestimento del 2013 di “Tosca”, la celebra opera di Giacomo Puccini, curandone anche scene e costumi. Al centro del palco si ergono delle riproduzioni, in finto marmo bianco, di una cupola (ispirata a quella della Basilica di San Pietro) e della “Pietà” di Michelangelo, affiancate da due porte laterali. L’austera scenografia ad ogni atto si spoglia di un pezzo e nel finale rimane solo la cupola che, aprendosi a metà, permetterà alla protagonista di compiere l’estremo sacrificio in nome dell’amore. L’affascinante cornice delle Terme di Caracalla indubbiamente valorizza l’estetica della rappresentazione.  tosca02
Pizzi compie uno spostamento temporale, per cui dalla Roma in età napoleonica si arriva all’Italia di fine anni Trenta. “Di questo momento storico ho sfruttato le tensioni politiche, l’arroganza del potere.” — spiega il regista. Un Paese in cui tutto è bianco o nero (aspetto sottolineato dalla scelta cromatica degli abiti), in cui i soldati indossano divise fasciste ed eseguono gli ordini dei superiori senza la minima perplessità e in cui il clero, complice, si crogiola negli agi del potere conferitogli. Una critica sociale che si trova d’accordo con l’idea originale del libretto. Nel complesso la regia risulta lineare, senza cadute di stile, né particolari colpi di genio. Un peccato che, nel totale, si senta la mancanza di una certa dose di carica passionale e di naturalismo.
Il cast non delude le aspettative, pur adeguandosi alla semplicità registica. In particolare Tatiana Serjan (Tosca) e Giorgio Berrugi (Cavaradossi) prediligono un’interpretazione convenzionale, anche se è doveroso sottolineare che in “Vissi d’arte” e in “E lucevan le stelle”, entrambi ricevono degli applausi a scena aperta, riuscendo finalmente a stabilire una connessione emotiva con il pubblico. Molto buona la performance di Roberto Frontali nei panni di Scarpia, qui un gerarca fascista, che con sicurezza fisica e vocale, risulta più che convincente. Note di merito anche per l’ironico sagrestano (Domenico Colaianni) e per l’ubbidiente e leale Spoletta (Saverio Fiore). Ottimi gli interventi del Coro della Fondazione del Teatro dell’Opera e del Coro delle Voci Bianche, con la guida del Maestro Roberto Gabbiani
Donato Renzetti dirige l’orchestra con assoluta aderenza alla partitura pucciniana. Penalizzata forse la resa della dinamica piano-forte a causa della perdita sonora tipica delle location all’aperto. Per gli interessati, “Tosca” replicherà nuovamente alle Terme di Caracalla il 3, il 6 e l’8 agosto.

Sara Risini 28/07/17

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