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“Lescano - Le dive dello swing”: un omaggio al talento femminile

In scena al teatro Brancaccino di Roma, “Lescano - Le dive dello swing”, commedia inserita nella seconda edizione della rassegna “Una stanza tutta per lei”, dedicata al femminile del terzo millennio. Protagoniste le Ladyvette (Teresa Federico, Valentina Ruggeri, Francesca Nerozzi), trio vocale che da diversi anni è un punto di riferimento nel panorama italiano dello swing.
In un freddo appartamento della Torino anni Trenta, tre giovani sorelle si impegnano nello studio dell’accento napoletano per avere un buon risultato nel canto melodico, come consigliato dal loro “maestro”. Cosa bisogna fare per raggiungere la fama? La vicenda raccontata all’inizio è quella delle origini del trio Lescano formato da tre olandesi che, dopo poco tempo nel nostro Paese, riuscirono a conquistare il cuore degli italiani, dando vita a successi memorabili come “Tulipan" e “Marameo perché sei morto”. Le tre cantanti, di origine ebraica, furono poi costrette a scappare altrove a causa dell’entrata in vigore delle leggi razziali. ladyvette02
Lo spettacolo fa propria questa premessa introduttiva per collegare la storia di quelle ragazze a quella contemporanea delle Ladyvette. L’atmosfera è esilarante; sketch con manager improvvisati, che fanno promesse a vanvera, si alternano a momenti più malinconici in cui si affacciano disillusione e amarezza per un sacrificio reiterato che sembra essere privo di risultati. “Niente si fa per niente”, in un mondo fondato sull’apparenza non bastano il talento e la disciplina per ottenere successo o quantomeno, per riuscire a vivere delle proprie passioni. Tra relazioni piuttosto precarie e pressioni esterne intente a sopprimere qualsiasi nobile intenzione, è inevitabile che vi siano attimi di sconforto e di perplessità. 
Si può ancora fare swing in Italia? Ha senso reinterpretare brani di qualche decennio fa o il pubblico non è più in grado di apprezzarli, dunque è necessario adattarsi alle nuove mode musicali? È giusto sradicare la propria natura performativa in nome della sopravvivenza? Un’artista donna è sempre costretta a cedere ai compromessi e a mettere la propria immagine davanti al talento? Le protagoniste propongono originali soluzioni a tali dilemmi, esibendo un’intelligente ironia e una grande sicurezza dei propri mezzi.
Nota di merito per il bravissimo pianista Roberto Gori, che accompagna interamente lo spettacolo dal vivo. Le Ladyvette sul palco dimostrano (ancora una volta) di essere delle cantanti molto dotate e sorprendentemente, delle attrici convincenti. Un invito a perseguire i propri sogni con perseveranza e soprattutto ad abbandonare l’ideale di perfezione, al fine di trovare una totale armonia con la propria persona.

Sara Risini 30/04/17

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