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“IL TEATRO È UGUALE PER TUTTI”: Antonio Calbi presenta la stagione 2017/2018 del Teatro di Roma

Il teatro è “arte sociale per eccellenza” secondo il direttore generale artistico del Teatro di Roma Antonio Calbi. Una visione definita che ha orientato il lavoro per la nuova stagione 2017/2018 presentata il 19 giugno al Teatro India.
L’imperativo che accompagnerà i prossimi mesi, suona come una rivendicazione etica alla giustizia con un occhio di riguardo al pubblico: “IL TEATRO È UGUALE PER TUTTI”.

“Tutti” per intendere “l’indice di ascolto”, sottolinea il direttore. Ne emerge la visione del luogo teatrale come “Parlamento Sociale”, come “agorà civile e culturale”. Un teatro che parla al presente, declinandosi per la prossima stagione in ben 17 percorsi diversi in cui gli spettatori possono riconoscersi e costruire liberamente le proprie scelte. Si tratta, ad esempio, di “I nostri paesaggi teatrali” in cui il teatro si fa specchio della comunità, tra cui spiccano i progetti “Ritratto di una Nazione - L'Italia al lavoro”, che, dalle parole di Calbi: “vede 20 drammaturghi scrivere 20 pezzi dalle 20 regioni italiane con i problemi di quel territorio, attraverso la lingua regionale. Ognuno racconta a che punto sta il lavoro: quello sparito, quello mai trovato, quello antico e le nuove professioni, quindi un tema sentito oggi”.
A chiudere la stagione della sezione sarà invece “Ritratto di una Capitale – Trittico delle Corrispondenze”, arrivato alla sua terza edizione, darà voce ai diciottenni, agli under 18 romani e ai turisti stranieri per un ritratto contemporaneo della Città Eterna. Teatroroma02
Altre sezioni rivolte al sociale sono “Storie di Famiglia”, “Il dovere della Memoria”, in cui ci sarà un focus particolare sulla figura di Aldo Moro, “Anatomia del Potere” dove spiccano, per il Teatro Argentina, l’ultimo lavoro di Romeo CastellucciDemocracy in America” (11 maggio) e “Antigone” di Federico Tiezzi (27 febbraio). Al Teatro India si parlerà anche del più recente terrorismo della Jihad con “Echoes” (19 aprile) per la regia di Massimo di Michele e “Lotta al terrore” di Lucia Franchi e Luca Ricci (il 17 gennaio).
Per la sezione “Il teatro delle lingue. Le lingue del teatro” verrà rimesso in scena un grande classico di Goldoni, “Arlecchino servitore di due padroni”, a vent’anni dalla scomparsa di Strehler che lo portò in auge (15 maggio).
Ritornano ad esibirsi anche i “Ragazzi di vita”, come omaggio a Pasolini, attraverso la drammaturgia di Emanuele Trevi e la regia di Massimo Popolizio.
Nell’ambito di “Corpus Mundi”, contenitore che dà rilievo all’umanità in quanto corpo e forza plastica, espressiva, carica emotivamente, il 13 ottobre l’Argentina sarà il palcoscenico per l’atteso “Bestie di scena” di Emma Dante, dopo il seguito e la curiosità suscitati al suo debutto, quest’anno, al Piccolo di Milano.
Altre sezioni, come “Trittico delle religioni”, “Teatri della Scienza”, “Teatri del Lavoro” e “Mondi in scena” – tra cui ricordiamo Romaeuropa Festival e lo Short Theatre – sono dichiaratamente orientate al presente: “Sul palcoscenico va in scena di tutto, però con un principio forte, quello di spettacoli che abbiano originalità estetica ma anche senso etico e politico in senso alto” ribadisce il direttore artistico.
Teatroroma03Ma, prendendo ispirazione da Carlo Levi e la frase “Il futuro ha un cuore antico”, a firmare le produzioni del Teatro di Roma ci sono nomi importanti della sperimentazione, tra cui Giorgio Barberio Corsetti.
Nell’ambito di “Shakespeare nostro contemporaneo”, anche il pubblico diventerà protagonista per il “Re Lear” di cui Corsetti cura la regia e l’adattamento. L’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico si conferma un grande partner del Teatro di Roma e, più precisamente, del palcoscenico del Teatro India. Dall’11 dicembre l’”Hamletmachine”, dai testi di Heiner Müller e la regia di Robert Wilson, sarà messo in scena da una compagnia di allievi neodiplomati dell’Accademia. Lo stesso vale per “Un ricordo d’inverno” (29 novembre) per la regia di Lorenzo Collalti, vincitore di due Premi SIAE nel 2014 e nel 2015 e “Notturno di donna con ospiti” di Annibale Ruccello con la regia di Mario Scandale (4 dicembre).
Un’apertura orientata al nuovo, al ricambio generazionale, confermata dalla settimana di repliche, dal 9 gennaio, destinata a “Reparto Amleto”, per la drammaturgia e la regia di Lorenzo Collalti, vincitore del “Premio Miglior Spettacolo” della rassegna “Dominio Pubblico – La città agli under 25”.

A tal proposito, abbiamo chiesto ad Antonio Calbi quanto la “ricerca teatrale”, intesa anche come “forma di rottura” rispetto alle convenzioni, ai “soliti nomi” e all’ordine costituito – che non sempre rispecchiano le reali esigenze delle persone – orientino le scelte di un teatro che deve fare i conti con un ruolo istituzionale e un pubblico da non deludere:
«Noi lo facciamo da sempre, è una vocazione mia personale. Mi sono sempre occupato di “ricambio generazionale” perché credo che ogni epoca, ogni decennio, ogni periodo abbia i propri artisti, che sono dei testimoni importanti. Gli artisti hanno delle antenne o delle radici che vanno in profondità, che captano per prime i disagi, più di tutti noi comuni cittadini. Mi viene da pensare sempre che il palcoscenico sia una specie di luogo freudiano, dove il rimosso, il problematico delle società, delle comunità, delle fasi storiche emerga. E quindi “ci sbatte tutto questo in faccia”.
Il ruolo degli artisti nelle società è sempre stato importantissimo e centrale. Abbiamo sempre avuto finestre verso coloro che muovono i primi passi, verso gli sconosciuti o verso autori e registi, attori alle prime prove. Mi verrebbe da dire che è un compito anche istituzionale: l’anno prossimo lo facciamo con una decina di titoli, quindi crediamo di svolgere il nostro dovere anche con poche risorse. È una finestra aperta, una missione dovuta per un teatro pubblico, altrimenti perché dovremmo essere finanziati? Non certo per fare titoli già conosciuti con artisti già conosciuti... a questo ci pensa un altro tipo di teatro.
Facciamo anche quello ma accanto a nomi già affermati, a titoli sicuri, ogni anno presentiamo nuove rivelazioni».Teatroroma04

Una volontà di dialogo con il presente e il futuro che non prescinde dal contesto cittadino della Capitale, raccontata dal progetto a cura dello stesso Antonio Calbi insieme a Fabrizio Arcuri: “Ritratto di una capitale -Trittico delle corrispondenze”, in un periodo storico in cui Roma soffre per anni di incuria e malgoverno: «Ma questo mi ha spinto ad avere fiducia, a mettere al centro il teatro e attraverso il teatro a infondere messaggi positivi anche sulla città. È una città che andrebbe rivista totalmente: i problemi di Roma non nascono da oggi, è una città complessa. Più complessa al mondo perché ha una storia impegnativa: ha il Vaticano, ha la politica. Non ha i servizi che anche le più piccole città europee hanno e che debbono doverosamente dare ai propri cittadini»

Eppure, c’è e ci dev’essere, speranza:
«In questo momento storico, a Roma, noi non sappiamo dove siamo. Dobbiamo un po’ ricostruire l’identità della città: lo possiamo fare a partire dal suo patrimonio, dal suo sistema culturale, che è molto ampio, è molto articolato, che non ha nessun paragone, per esempio con Milano, sebbene quest’ultima abbia una struttura culturale molto più sistemica, più solida. Sono due città importanti che amo, poi da uomo del sud formato e cresciuto a Milano, mi sento più vicino a Milano nei metodi, nei processi di lavoro, nella visione. Però quella visione l’ho portata qui a Roma e forse proprio per questo imprinting che ho avuto, poi i risultati il teatro li sta avendo»

E con gli abbonamenti triplicati dal 2014 e il raddoppiamento dei ricavi del botteghino grazie al crescente interesse della città per l’offerta del Teatro di Roma, a cui si aggiungono le prossime 550 alzate di sipario per 72 proposte complessive, di cui 60 appartengono ad autori viventi, il teatro, ancora una volta, è tutt’altro che morto, ma è da annoverarsi tra le forze propulsive di una rinascita, che dev’essere – si spera - “uguale per tutti”.

Agnese Comelli 20/06/2017

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