Teatro
Il teatro rimane sempre un mistero. Come un riverbero, si ripresenta ogni volta qualcuno rifletta su questo particolare modo di stare insieme, di quella situazione di comunicazione alla cui base c’è la necessità di parlare a un pubblico, che si manifesta nei gesti come un abbraccio, una mano che sfiora, uno sguardo – soprattutto interiore – che raggiunge l’anima. O almeno così dovrebbe essere. Un mistero che si tinge dei colori del dubbio, di quegli interrogativi che Louis Jouvet conosceva bene. Il maestro del teatro del Novecento – legato indissolubilmente a un altro grande nome della pedagogia e della regia,…
La noia. È lei la protagonista di un terribile fatto di cronaca, realmente accaduto e messo in scena il 13 e il 14 marzo al Teatro Marconi. “Quel noioso giorno d’estate” di Niccolò Matacovich, infatti, racconta in un atto unico la triste storia di tre ragazzi difficili: Mike (Riccardo Pieretti), Trevor, detto il Negro (Federico Antonello) e Frenk (Francesco Aricò). L’autore e regista, insieme alla Compagnia Habitas, dal 2015 si concentra soprattutto sulla drammaturgia contemporanea e inedita, nata dal confronto con realtà periferiche o marginali.Roma diventa Dunkan, Oklahoma. Il palcoscenico si trasforma in un parco pubblico. La scenografia è buia.…
Sul palco del Teatro Argentina di Roma, arredato per l’occasione con una scenografia sgargiante, fa la sua comparsa Alfredo Arias, autore e regista di “Madame Pink”, in scena fino al 19 marzo. «Vi avverto, non capirete niente», dice scherzando, mentre dà al pubblico qualche informazione sullo spettacolo che ha scritto insieme con René De Ceccatty.Si tratta di una “commedia con canzoni e cane” - così recita il sottotitolo - in cui la protagonista, Madame Pink (Gaia Aprea), per riempire il vuoto lasciato dalla perdita della sorella, decide di prendere con sé un animale. Una cagna, per la precisione, dalle fattezze…
«Le case sono intonaco e divinità»: un filo rosso unisce la solidità delle fondamenta alle storie volatili che si respirano nelle stanze. Chiusa in un quadro svedese di cemento che lei osa definire “casa”, la protagonista di "Scannasurice" si addentra in un racconto fatto di parole come colpi di mitra e di intensa fisicità. Si muove in uno spazio ostile, buio e claustrofobico, e viene spontaneo pensare alla condizione dell’attore e non solo del personaggio, schiacciato sotto il peso dei teatri che chiudono. Oggi è la volta del Teatro Eliseo che, a causa dell’inerzia delle istituzioni, rischia la chiusura al termine…
BOLOGNA – “Le dittature sono l'ordine delle galere e il silenzi dei cimiteri” (Sandro Pertini).La disperazione del silenzio del 4.33 di John Cage e lo strazio dell'angoscia delle 4.48 di Sarah Kane. I numeri, a volte, hanno un potere taumaturgico, anestetizzante, nella loro freddezza neutra. I numeri sono solo simboli, piace ripetere ad alcuni, ma non solo, i numeri sono più che altro segni, sulla pelle, nella memoria, nel ricordo, ritornano nel sogno a farci compagnia. Quando i numeri si fondono inscindibilmente con la cronaca allora la materia torna viva e pulsante ogni volta che quei segni matematici si riaffacciano,…
Il Teatro Palladium di Roma si è trasformato, per le due sere del 10 e dell’11 marzo, in un piccolo e dinamico pub inglese di provincia, luogo in cui si svolge “Two”, originariamente scritto nel 1989 da Jim Cartwright – drammaturgo di fama internazionale – e qui proposto nella versione italiana di Serena Zampolli con la regia di Massimo Mesciulam. Tra battute scambiate con i clienti e una foresta di bottiglie e bicchieri, due coniugi mandano faticosamente avanti un pub di cui anni prima presero la gestione, costruendo pezzo per pezzo la loro relazione mentre, di pari passo, "costruivano" e…
“L’atto politico per eccellenza consiste nell’iniettare immagini nei cervelli”: le parole di Franco Cordelli introducono e sintetizzano alla perfezione “Un certo Julio”. Dopo Camus, Pasolini e Testori, lo spettacolo di Fabrizio Gifuni – nel quarto e ultimo appuntamento con “L’autore e il suo doppio” – è un omaggio all’argentino Julio Cortázar e al cileno Roberto Bolaño. Due scrittori così diversi accomunati dal sottile e unico senso comune della sperimentazione (e non solo) e portati in scena l’11 e il 12 marzo al Teatro Vascello.L’attore romano dà voce, nella propria mise en éspace, a due giganti della scrittura latino-americana (nella traduzione…
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"Edoardo ha 25 anni e il lavoro che i suoi genitori sognavano per lui in una grande multinazionale. Ogni mattina lascia la stanza in affitto…