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“Passioni d’opera”. Il galà dell’amore

La raffinatezza di nuovi linguaggi conquista il Teatro di Documenti. Questo piccolo gioiello dell’architettura teatrale, situato nel cuore del quartiere Testaccio a Roma, ospita due serate in cui la fusione di varie espressioni artistiche valorizza ancor di più il suo spazio suggestivo. La tradizione intoccabile dell’opera lirica viene portata in scena senza essere turbata da inopportune contaminazioni. Il Maestro Antonio Condino fa riecheggiare attraverso il suo pianoforte il famosissimo brindisi “Libiam nei lieti calici” da Traviata con il quale si è aperta la serata. Le passioni, i sentimenti e la loro perenne presenza nell’animo umano vengono raccontati dal canto e dalla danza in un galà lirico nel quale sfilano iPassioni2 principali titoli del melodramma italiano e il cui ricordo, a distanza di due settimane, è ancora nitido così come le fortissime emozioni trasmesse. Sono storie che restano, intatti, nella loro bellezza e fanno rivivere, senza distorsioni, le varie immagini dell’amore. Quello impossibile della “Traviata” di Verdi, quello materno e incondizionato di Madama Butterfly e quello disperato della Tosca di Puccini; ma anche la passione della “Carmen” di Bizet e del “Don Giovanni” di Mozart, così come pure le scaramucce degli innamorati dell’Elisir d’Amore e molto altro.
I cantanti allievi del Conservatorio “Fausto Torrefranca” di Vibo Valentia e i danzatori del Corso di Perfezionamento Professionale dell’Associazione Italiana Danzatori – Mibact realizzano un incastro perfetto tra emotività e arte dando vita a un’idea della Professoressa Anna Cuocolo, che ha curato la regia e la coreografia dello spettacolo, dirigendo magistralmente tutti gli artisti coinvolti. Figura eclettica e versatile, Anna Cuocolo comunica significati profondi, sussurrandoli con la musica e amplificandoli attraverso il movimento. La purezza dei gesti coreografici impreziosisce le arie d’opera con punte di lirismo estremo da parte dei ballerini che dimostrano anche notevoli capacità attoriali attraverso movimenti scenici ampi e naturali, assolutamente privi di qualsiasi costruzione. Impeccabili le capacità canore dei cantanti del Conservatorio che hanno costruito al meglio i propri personaggi.
Degne di nota sono le due artiste ospiti dell’evento: il soprano Alessandra Rezza, che ha dimostrato una maturità artistica eccellente nei ruoli di Madama Butterfly e Turandot, e l’attrice Pacifica Artuso, la cui voce ha fatto da elemento di raccordo tra un’aria e l’altra attraverso la lettura dei testi scritti da Anna Ceravolo. Particolarmente intensa la “Carmen” nella quale i ballerini hanno giocato un ruolo fondamentale. L’interazione con i cantanti è stata più forte che mai e ne è risultato un momento di estrema sensualità. La danza è stata nuovamente protagonista nel finale in cui gli spettatori hanno potuto sorseggiare champagne da alcuni flûte, offerti dagli stessi danzatori, per brindare con loro sulle stesse note del brindisi iniziale. Un brindisi che chiude, come in un girotondo, quel vortice di bellezza, quel galà diverso dagli altri che si distingue per eleganza e interdisciplinarietà.

Roberta Leo

16/03/2017

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