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“Oltre il papillon...”. Un uomo allo specchio


L’animo umano si svela a passi di danza con “Oltre il papillon...”, lo spettacolo che va oltre l’apparenza e mostra senza convenzioni la realtà e l’esistenza di un uomo. La giovane compagnia “OperaBalletto” diretta dal M° Tuccio Rigano, in collaborazione con la compagnia “Amici della Danza” diretta da Alessia di Castro, debutta con questa prima produzione di Raffaella Sellitto, danzatrice e coreografa formatasi tra l’Italia e gli Stati Uniti. La sua opera nasce da un sogno che si trasforma in un vero e proprio testo. E da lì alla danza il passo è breve.
A raccontare l’indagine interiore dell’Uomo sono le voci dell’inconscio e il riflesso di uno specchio, posizionato in un angolo della scena del Nuovo Teatro San Paolo di Roma (allestita da Marco Viola e Valentina Di Girolamo). La voce narrante dell’attore Corrado Solari accompagna questa storia danzata fin dall’inizio dello spettacolo quando, al suo richiamo, un uomo elegante in papillon si alza dalla prima fila della platea. Una volta sul palco, precipita nello specchio, prigioniero del proprio sguardo. Liberatosi dei suoi abiti e del papillon si abbandona a un assolo fatto di evoluzioni tecniche e di movimenti ampi e forti che non prescindono dalla semplice purezza dei gesti.
L’atmosfera onirica viene contrastata grazie alla proiezione di alcune riprese (realizzate dal videomacher Alex Produzioni) raffiguranti gli stessi danzatori. Una mano che libera nel vento un papillon come una farfalla, una carezza, un uomo vestito di bianco che spalanca le braccia di fronte al mare sono momenti che, fermati nella loro autenticità, comunicano la bellezza e la semplicità di un particolare.
In un momento in cui la danza sembra dare sempre più spesso voce alle donne, qui si sceglie di esplorare l’universo maschile con un’originale approccio basato sull’inconscio e sulla riflessione, volto a mostrarne l’umanità e i sentimenti. Tutto lo spettacolo è una contaminazione di vari stili di danza sui quali, tuttavia, spicca la scuola americana di Alvin Ailey. L’impronta del coreografo statunitense (determinante nella formazione della coreografa) è, infatti, il collante tra i danzatori della compagnia.Papillon2

Le coreografie, realizzate su musiche di autori vari, risultano cariche di dinamismo, oltre che arricchite da incursioni acrobatiche e ben si adattano ai corpi dei danzatori, provenienti da vari percorsi artistici e professionali che spaziano dal modern jazz al contemporaneo. Gli incontri e gli scontri tra l’Uomo e il mondo femminile sono segnati da appassionanti pas de deux e atletiche prese. Le personalità sceniche dei ballerini emergono prepotentemente così come i sentimenti portati alla luce dal protagonista, l’Uomo che finalmente si mostra con le sue fragilità e le sue debolezze. Scrutando nel profondo dei suoi stati d’animo viene tracciato un interessante ritratto psicologico rappresentato in tutte le sue sfaccettature da un intenso Armand Zazani, già Primo Ballerino del Teatro dell’Opera di Tirana, oltre che ballerino ospite in numerosissime produzioni in Italia e all’estero. Nonostante la solidissima formazione classico-accademica, in questo ruolo affianca ai suoi virtuosismi una notevole versatilità, dimostrando, inoltre, spiccate doti espressive. Forse perché “l’Uomo che si cela dietro il papillon..”, afferma il ballerino, “..è un uomo come tanti che, a un certo punto della sua vita, trova il coraggio di mostrarsi per quello che è realmente e lo fa in un modo che rispecchia molto me stesso, la mia capacità di affrontare le delusioni e le varie prove dell’esistenza. L’interpretazione che ho cercato di dare al mio personaggio si basa sicuramente su un qualcosa di autobiografico come una storia d’amore, una passione o anche i ricordi e le voci che affollano la mente. E poi le pazzie. Di quelle ne ho fatte davvero tante”.
L’Uomo è accompagnato in questa sua indagine interiore dai ballerini dell’ensemble i cui corpi trasudano energia e magnetismo puro. Ognuno incarna una presenza imprescindibile della sua vita: il primo amore, le voci della sua coscienza, i suoi alter ego. Nonostante l’essenzialità dei contenuti, gli sbagli e le riflessioni vengono messi a nudo con delicatezza e perfino i tradimenti e le tentazioni vengono danzati con garbo, senza alcuna volgarità. In soli quaranta minuti di performance il pubblico riceve emozioni incalzanti e impulsi sempre più concreti, fino a giungere al suggestivo finale: un valzer danzato da tutti gli interpreti sulle note di un romantico Sinatra che regala il piacere di un respiro che sembra infinito. L’ultima immagine è uno sguardo dell’Uomo che si perde all’orizzonte. Finalmente libero da ogni accessorio superfluo riprende il suo viaggio di vita. Indossa nuovamente il papillon, segno del ritorno al mondo reale e alle apparenze. Ma con la consapevolezza della verità.

Roberta Leo 04/04/2017


Foto di Massimo Danza

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