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Torna Gomorra: da venerdì su Sky Atlantic la terza stagione

“Stann turnann” e i venerdì sera non saranno più gli stessi. Addio uscite serali e festeggiamenti notturni per l’arrivo del tanto agognato weekend, benvenuta coperta di pile, pigiama e divano. Sarà molto probabilmente questa la divisa che la maggior parte degli italiani a partire da venerdì 17 novembre indosserà per immergersi nello spietato e cupo mondo di Gomorra e capire che cosa ne sarà di Genny e Ciro.
La terza stagione di quello che a detta di tutti, pubblico e critici, è un prodotto televisivo italiano di notevole qualità, grazie al quale l’Italia è riuscita ad imporsi anche sugli schermi americani, riparte infatti da dove si era interrotta la seconda: la morte di Don Pietro Savastano per mano dell’Immortale.gomorra02

Accettata a malincuore dai fan l’uscita di scena di Fortunato Cerlino, è il personaggio di Salvatore Esposito, ad assumere il controllo della “famiglia criminale”. Abbandonata del tutto la genuina innocenza della prima stagione, Gennaro è ormai un uomo, un marito, un padre, ma soprattutto un boss, circondato come tale da amici, ma anche da numerosi nemici che cercheranno nel corso di questi nuovi episodi, in onda su Sky Atlantic, di impossessarsi del suo regno, non più confinato a Secondigliano, ma pronto a raggiungere il centro di Napoli e persino la Capitale. 

Se c’è una cosa che i fan di Gomorra sanno bene, è che non c’è Genny senza Ciro, fraternamente in contrasto, ma incapaci di uccidersi. L’immortale questa volta però appare diverso. Sul suo volto la bellezza e il fascino che lo hanno sempre contraddistinto sembrano essere sfioriti. È un padre che ha perso la figlia, un uomo che troppe volte è riuscito a sfuggire alla morte, ma che cela nel suo sguardo il desiderio di morire e liberarsi da queste catene terrestri, fatte di intrighi, complotti, rabbia, violenza e sangue. È grazie al personaggio di Marco D’Amore che lo scenario quest’anno si fa più ampio e porta lo spettatore a scoprire che la criminalità ha gli stessi meccanismi in qualsiasi periferia, che si tratti della Campania o di una capitale europea come Sofia. Un viaggio, come lo ha definito Roberto Saviano nelle “Scampie d’Europa”.

gomorra04A popolare questo regno del male, ancora più dark, saranno poi anche Scianèl (Cristina Donadio) e Patrizia (Cristiana Dell'Anna) che come due felini dovranno tirar fuori le unghie in un sistema comandato dagli uomini, studiare strategie, stringere alleanze. Accomunate dalla perdita, una del figlio l’altra del marito, le due contribuiranno con la loro crudeltà e la sete di vendetta ad arricchire le infinte tessere del puzzle di cui si compone la serie, nata da un'idea di Roberto Saviano e diretta da Claudio Cupellini e Francesca Comencini e scritta da Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli e Ludovica Rampoldi.
Un puzzle che mette in luce, con consapevolezza critica, i meccanismi della malavita, eppure ancora oggi, giunti alla terza stagione, c’è chi critica Gomorra perché sembra rendere affascinante il mondo criminale mitizzandolo. Ma chi ha visto tutti gli episodi sa che non è così. La serie di Sky è uno specchio in cui possiamo guardare i lati peggiori dell’essere umano, osservare senza filtri fino a dove può spingersi la crudeltà, la violenza, il desiderio di potere. Il tutto accompagnato da una trama, un cast, una fotografia e una regia che regalano una visione avvincente e emozionante, permettendoci oltretutto di essere conosciuti e apprezzati anche all’estero.

Eleonora D’Ippolito
15/11/2017

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