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Fabbrica Europa, al via la XXIV edizione tra ricerca e rinnovamento

Tra pochi giorni partirà la XXIV edizione di Fabbrica Europa, l’attesissimo Festival sui nuovi linguaggi di danza, teatro, musica e performing arts. Dal 4 maggio al 15 giugno saranno presentati spettacoli dal forte taglio internazionale suddivisi nei palcoscenici della Stazione Leopolda, l’Ex Fabbri, il quartiere dell’Isolotto, la Compagnia, la Limonaia di Villa Strozzi, il Teatro la Limonaia di Sesto Fiorentino e il Teatro Goldoni di Livorno.
Per questa edizione, numerosissime sono le collaborazioni con l’estero; un programma ricco di appuntamenti tesi alla proposta di esperienze artistiche che sfruttano i quanto più diversi – e possibili – linguaggi del contemporaneo.
Non solo vetrina di spettacoli ma momento di partecipazione e condivisione, Fabbrica conta quest’anno in tutto sessanta spettacoli tra rappresentazioni e concerti tra cui 14 nuove creazioni, 10 coproduzioni, 6 prime e 4 anteprime.
Ad aprire la rassegna, lo spettacolo per la prima volta in Italia “A Love Supreme” (giovedì 4 e venerdì 5 maggio) coreografia di Anne Teresa De Keersmaeker e Salva Sanchis interpretata da José Paulo dos Santos, Bilal El Had, Jason fabbrica1Respilieux e Thomas Vantuycom, sull’omonimo lavoro di John Coltrane. Tra le prime nazionali sezione danza, anche “Dan + Z_Borders” con Roberta Racis (coreografa e danzatrice del Balletto di Roma), Francesco Diodati e Ermanno Baron uniti in una performance che propone il connubio tra danza e jazz e “Prelude”, la coreografia di Cristina Kristal Rizzo prodotta da CAB008, che vedrà anche la partecipazione di Annamaria Ajmone.
Tra le produzioni, “Hidden Body Déclinaison” (10 maggio) di Anan Atoyama che rende omaggio al maestro e fondatore «sui generis» del Butoh Kazuo Ohno. Un lavoro «di sensazioni visive e uditive» che nasce grazie anche alla collaborazione con il giapponese Keiji Haino, chitarrista sperimentatore del rock d’avanguardia.
Tra le iniziative più significative troviamo “N.O.W”: New Open Working Process for the performing arts, un laboratorio europeo sul format della coabitazione, pensato per condividere attività quotidiane ma anche performance e workshop. Saranno selezionati in tutto dieci partecipanti tra curatori, artisti, teorici e operatori che condivideranno, dal 10 al 14 maggio, anche lo spazio lavorativo di una «casa effimera e dinamica» nel modello dell’ “Half a House”.
Ci si occuperà di formazione, invece, in “Around_35” un progetto che, attraverso workshop e presentazioni aperte, intende mostrare metodi di ricerca di giovani artisti della scena nazionale e internazionale come Elena Giannotti, Luisa Cortesi, Francesca Pignatelli, Hemabharathy Palani, Mosè Risaliti, Lorenzo Cianchi e molti altri. Tra la Palazzina Ex Fabbri, Le Murate e lo Spazio Nu Pontedera sarà presentato al pubblico il frutto del percorso laboratoriale aperto non soltanto ai danzatori, ma anche ai giovanissimi.
Per quanto riguarda la musica, il direttore artistico Maurizio Busia, ha parlato di un programma nato sul «contagio», ovvero sull’idea di un progetto speculare tra i vari linguaggi che intendono creare «convergenze» tra percorsi creativi diversi. il Festival, in questo senso, non rappresenta solo la “vetrina” di alcuni artisti che intendono presentare i propri lavori, ma –quasi nella forma di un invito- proprio l’apertura alla contemporaneità. Si inizia il 5 maggio alla Leopolda con Matthew Herbert, innovatore elettronico, esploratore sonoro e produttore prolifico, una delle figure tra le più importanti della scena elettronico internazionale, a cui seguirà Adriano Viterbini & Los Indimenticables, Davide Toffolo / TARM – LIVE PAINTING e fabbrica2Alberto Ferrari insieme allo special guest Verdena per il live blu e blues di “Tour Blu” (6 maggio) e, ancora, il 7 maggio “Eppur non basta” con la voce e la chitarra di Marco Parente. Per quanto riguarda l’improvvisazione jazzistica, ci sarà Marc Ribot con il suo “Solo” , mentre sul tema della rivisitazione della tradizione Mayra Andrade presenterà “Lovely Difficult”, un’ «amalgama» di ritmi e melodie con voce, chitarra, basso, batteria e tastiera. Tra i più attesi, il 13 maggio, l’ “Onorate il vile” dei Marlene Kuntz in collaborazione con Flog, presentato «senza nessuna motivazione nostalgica all’origine» a vent’anni dalla pubblicazione dell’album, riproposto a chi guarda al rock italiano degli anni Novanta con ammirazione o la fantasia di chi non l’ha potuto vivere in prima persona.
Come nella danza, anche per la musica molti sono i progetti di laboratorio, networking e i luoghi di incontro tra artisti (professionisti e non) e culture diverse in spazi alternativi di presentazione. Tra giugno e luglio si lavorerà per “AZALAB” – il Festival di musiche e culture urbane e migranti, un «cantiere aperto sulla Città Metropolitana di Firenze» che intende concentrarsi sulle residenze artistiche diffuse sui quartieri periferici. Al centro dell’indagine, la musica come «territorio immateriale di conoscenza, confronto e mezzo di inclusione ed espressione sociale». Anche Piazza Ognissanti, quartiere tra i più affascinanti e prestigiosi del capoluogo toscano ma al tempo stesso luogo frequentato da comunità di immigrati, sarà palcoscenico di esperienze tese all’incontro culturale. L’11, il 12 e il 13 luglio saranno tre giornate dedicate al “Festival au désert”, un progetto musicale multiculturale che dal 2010 ha realizzato una rete tra Africa, Mediterraneo ed Europa, grazie alla collaborazione tra il Festival au Désert di Essakane (Mali) e la Fondazione Fabbrica Europa.
Per quanto riguarda il teatro, invece, si parte il 4 maggio con “Squares do not (normally) appear in Nature”, l’installazione performativa prodotta da OHT | Office for a Human Theatre ideato e diretto da Filippo Andreatta. In prima nazionale, invece, sarà presentata l’esperienza musicale-teatrale-performativa “Afasian – The Last Conferenze”, una «pseudo-conferenza scientifica» attorno alla fisica quantistica con gli spagnoli Loscorderos • sc insieme al duo di musica elettronica Za!.
Un programma intensissimo di esperienze quello della XXIV edizione di Fabbrica Europa. Firenze si prepara ad accogliere questo «grande laboratorio sul mondo alla ricerca di nuove visioni di futuro».

Laura Sciortino 25/04/2017

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