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“La moda e la morte” al Teatro Elfo Puccini

Cosa succede quando Moda, Morte, Storia e Memoria si incontrano? A questo interrogativo tenta di rispondere la divertente commedia dalle tonalità noir “La moda e la morte”, un arguto spettacolo frutto della coproduzione tra Animanera e il CRT di Milano. Si tratta di un testo ben strutturato e con un obiettivo chiaro fin dall’inizio, quello di prendere coscienza e senza vergogna, di come oggi l’uomo abbia un’idea vaga della Grande Storia, soggiogato dal digitale e da tutte le conseguenze ad esso legate. Così in un appartamento governato dalla confusione e dal disordine più assoluto, le sorelle Moda e Morte, condividono il medesimo spazio governando il mondo. Tra loro una bambina viziata, la Storia, che gioca alla guerra e non vuole studiare. Protagonisti dei suoi giochi ed ospiti del soggiorno di casa sono attentati e rivoluzioni. Ma un giorno, nella loro monotona esistenza fa la sua apparizione un uomo spietato ma bello, la cui entità rimane ambigua, forse un eroe o forse un terrorista.
Il risultato di certo è però uno: la sua presenza porta in casa scompiglio ed il fuoco della passione. Uno spettacolo interessante, una perfetta metafora della Babele della società odierna, una lucida analisi sociologica sullo stato confusionale dell’individuo, vittima del progresso, che non ha portato allo sviluppo ma ad un contesto in cui la tecnologia ha il sopravvento sui fatti. Brave ed intense le due interpreti femminili Benedetta Cesqui e Natascia Curci. In generale uno spettacolo che lancia al pubblico molti spunti di riflessione su un sistema in cui tutti ci sentiamo naufraghi perché il sistema stesso ci impone di cancellare la Storia. Ma può un uomo vivere senza Storia e vivere in balia della Moda?
Il personaggio maschile non ben identificato, si sbilancia in un’affermazione forte, che forse ci lascia ben sperare, quando dichiara di essere innamorato della Storia e con la moda fa solo sesso. Come a volerci dire, va bene seguire il trend, ma l’importante è non perdere di vista gli accadimenti intorno a noi. Oggi nulla sembra libero e vivo, l’uomo deve trovare di nuovo il modo per trovare slancio nella vita e riprendersi ciò che gli appartiene per diritto naturale, la Libertà, evitando d’idolatrare progresso e tendenze. Solo così e con il supporto della Memoria, si potrà raggiungere lo sviluppo senza perdere di vista la propria identità.

LA MODA E LA MORTE
Nuove Storie
di Magdalena Barile
regia Aldo Cassano
assistente regia e suoni Antonio Spitaleri
scene Valentina Tescari
costumi Lucia Lapolla
con Benedetta Cesqui, Natascia Curci, Fabrizio Lombardo, Matthieu Pastore
luci Giuseppe Sordi
coproduzione Animanera / CRT Milano

Adele Labbate 02/11/2015

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