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“Il Segreto” di Jim Sheridan: la tormentata ricerca della verità

Roseanne McNulty scrive per alleviare le sofferenze della reclusione in un freddo ospedale psichiatrico e soprattutto per mantenere vivi i propri ricordi, messi a dura prova dalle scariche dell’elettroshock. Ormai da cinquant’anni la donna si trova in quel luogo oscuro, ma non ha mai dimenticato l’amore per il suo Michael McNulty.

A cosa di più sacro dunque, si può affidare la propria memoria se non ad una Bibbia? Disegni sulle pagine e parole scritte sugli spazi bianchi compongono la straziante storia di Rose e in particolare, raccontano i giorni trascorsi con il coraggioso Michael, strappatole prima dalla guerra mondiale e poi dall’intolleranza contro i filobritannici che a quel tempo permeava l’Irlanda. La donna sconta la pena nel manicomio, perché colpevole di aver ucciso il suo bambino appena nato, ma è davvero così? Le parole d’inchiostro di Rose affermano la propria innocenza, parlando di un ambiguo ecclesiastico, di complesse dinamiche familiari e sociali e di un figlio che forse un giorno tornerà a reclamarla.  Ilsegreto02

Grazie a lunghi flashback che mostrano la vita giovanile della protagonista, l’immagine magnetica di Rooney Mara si intreccia con quella dell’intensa Vanessa Redgrave. A ruotare attorno alle due donne vi sono il dottor William Grene (Eric Bana), l’amato Michael McNulty (Jack Reynor) e il cardinale Gaunt (Theo James). Dolore, tortura fisica e psicologica, perdita, ingiustizia; il martirio di Rose è costante e intollerabile, tanto che il dottore Grene prende a cuore il caso e tenta un percorso di ricerca della verità.

Jim Sheridan porta sullo schermo l’omonimo romanzo best seller di Sebastian Barry (nominato al “Booker Prize”) con l’intento di emozionare lo spettatore e descrivere con occhio critico uno scenario collettivo bigotto, che facciamo fatica a trovar accettabile. Il regista di “Nel nome del padre” e “Il mio piede sinistro”, tratta temi a lui cari ambientandoli in Irlanda, una terra in cui l’incredibile bellezza della natura è in perfetta antitesi con la meschinità umana. Il film segue le regole dello sviluppo drammatico, ma a tratti pecca di prevedibilità, tralasciando (forse troppo) le atmosfere enigmatiche del thriller, a cui la storia si presterebbe facilmente. Si tratta comunque di un lungometraggio di buon livello, nobilitato ulteriormente da una talentuosa e sempre più convincente Rooney Mara e dall'immensa Vanessa Redgrave.

Presentato alla Festa del Cinema di Roma nell'ottobre scorso, “Il segreto” (“The secret scripture”, il titolo originale) è attualmente visibile in tutte le principali sale cinematografiche italiane.

Sara Risini 10/04/17

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