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"Oltre le nuvole": i vasti paesaggi della memoria

In seguito all’enorme successo di “Your name”, Nexo Digital e Dynit portano nei cinema italiani “Oltre le nuvole, il luogo promessoci”, lungometraggio d'esordio del regista giapponese Makoto Shinkai, uscito in Giappone nel 2004, per la prima volta nelle sale italiane l'11, 12, 13 e 18 aprile.OltreNuvole08

Siamo negli anni '90 di una realtà alternativa dove Hokkaido, nel film rinominata Ezo, è sotto il controllo dell'Unione Sovietica, mentre il resto del Giappone è sotto il dominio statunitense. Il clima è da Guerra fredda, ma Shinkai concentra il suo sguardo su coordinate spazio-temporali ben precise: l'estate che i tre protagonisti adolescenti passano a Aomori a lavorare in un hangar. Tra velivoli in rovina, pranzi al sacco e un incessante senso di urgenza dato dall'escalation dei conflitti bellici, i tre costruiscono un aereo per realizzare un sogno: raggiungere l'imponente Torre di Hokkaido, che si staglia con innocente candore oltre le nuvole sopra Ezo, ignari che essa sia in realtà un ponte tra due universi, un'arma dal potere inimmaginabile. Sette anni dopo, le strade di Fujisawa e Shirakawa si sono divise e vivono in zone diverse del Giappone, mentre la mente di Sawatari è rimasta intrappolata in un profondo coma, un mondo d'ombra lontano da quello reale dove solo a Fujisawa è concesso entrare.

OltreNuvole05Dopo “Voices of a distant star”, mediometraggio disegnato nel 2002, continua la fascinazione di Shinkai per gli amori che trascendono il tempo, gli universi che collidono, le distanze incolmabili che diverranno, con l'andare degli anni e dei film, una vera e propria ossessione per il cineasta giapponese. Accomunato più volte al regista Hayao Miyazaki, più per la sua dichiarata ammirazione per il fondatore dello Studio Ghibli che per una reale somiglianza di stili, Shinkai conferma in questo suo primo lungometraggio la formula dei diversi piani temporali che lo renderà campione d'incassi in Giappone e in Europa con il film “Your name” (distribuito nelle sale italiane da Nexo Digital, assieme a “Il giardino delle parole” e “Viaggio verso Agartha” dello stesso regista).
Lo sguardo dei personaggi di Shinkai è spesso volto al cielo, come un punto di riferimento cardinale che permette di orientarsi all'interno della traccia onirica su cui poggiano i suoi film. Shinkai riesce a tessere un racconto delicato, dove solo una seconda parte dai tratti fanta-catastrofici riesce a smorzare la malinconia che accompagna il ricordo della giovinezza. Il film risente di un'indecisione stilistica legata al genere (indefinito in questo caso) e di un eccessivo attaccamento a dialoghi triviali, tratti peculiari della sua narrativa cinematografica che verranno poi armonizzati in uno stile più dinamico nei lavori successivi.
Mentre la narrazione procede in maniera circolare, catturando all'interno del suo vorticare le vite e i luoghi della storia, le dissolvenze in nero traghettano lo spettatore avanti e indietro nel tempo, alla ricerca di quel preciso ricordo che possa spalancare le porte del futuro. Se in “Your name” il regista si soffermava sulla sfilacciatura temporale dietro le vite di due amanti, in “Oltre le nuvole”, disegnato quasi dieci anni prima, è la sfasatura tra sogno e realtà a agire da forza motrice della narrazione. Montaggio veloce, scenari dettagliati, piani temporali sfasati, sono solo alcuni degli ingredienti principali dei film di Shinkai che, proprio con “Oltre le nuvole”, inizia la sua felice scalata verso l'Olimpo dei registi d'animazione Giapponese.
Come ne fosse stato ferito, Shinkai gioca col tempo negandolo, creando un loop narrativo che travalica i rigidi confini dello spazio-tempo, dove i protagonisti non si lasciano mai davvero e i giorni d'estate sembrano durare quanto le vite degli uomini che li hanno vissuti. Un cinema di eterni ritorni, di paesaggi senza tempo ed esplosioni che bruciano il cielo, per raccontare con sconcertante realismo la maestosità dei ricordi e il loro eco nella storia.

Riccardo Bassetti 16/04/2017

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