Si dovrà attendere ancora parecchi mesi prima di vedere l’ultimo film di animazione della Disney.
“Oceania”, il cui titolo originale è “Moana”, infatti, approderà nelle sale italiane solo il 22 dicembre 2016. Bisognerà aspettare l’inverno per godere delle immagini dell’Oceano Pacifico, luogo dove la vicenda è ambientata e elemento fondamentale del lungometraggio, tanto da essere definito dai registi personaggio a tutti gli effetti. A dirigere questa avventura Ron Clements e John Musker, conosciuti per i loro precedenti lavori d’animazione come “La Sirenetta”, “La Principessa e il ranocchio” e “Aladdin”.
“Oceania” narra la storia dell’adolescente Vaiana (nella versione originale la ragazza si chiama Moana, ma nella versione italiana si è optato per un altro nome, al fine di non generare fraintendimenti con l’omonima pornostar italiana) che dovrà sfidare il mare, salpando verso l’ignoto, per terminare un’impresa provata anni addietro dai suoi avi. Ad aiutarla il semidio Maui che l’accompagnerà nella sua trasformazione a esperta esploratrice.
Una ricerca che non sarà priva di ostacoli e imprevisti, che condurrà la protagonista alla scoperta del vero tesoro: conoscere la propria identità. Dovremo aspettarci, quindi, un film d’animazione che sembra richiamare tutti gli aspetti de “Il viaggio dell’eroe”, teorizzato da Christopher Vogler nel suo omonimo saggio.
Anche qui infatti, un eroe, o meglio, la giovane eroina dovrà affrontare un percorso tra imprevisti e ostacoli, aiutata e spalleggiata da un mentore.
La meta corrisponde a un traguardo non solo materiale, ma anche simbolico, fatto di esperienze, scoperte e conoscenza di sé.
Poche le anticipazioni su questo film, ma pochi giorni fa, al Comic – Con 2016, il raduno di numerosi fan di cinema che si tiene a San Diego, i registi hanno voluto informare che non ci sarà nessuna storia d’amore in “Oceania”. Rimarranno deluse, quindi, tutte quelle persone che si riverseranno nelle sale sperando di vedere una vicenda romantica in cui la protagonista si innamora fatalmente di un uomo incontrato nel suo tragitto.
Una mancanza che segna un difetto nella sceneggiatura? No di certo, anzi. Sembrerebbe che “Oceania” continui a perseguire un filone in cui l’eroina non ha bisogno di una figura maschile per realizzarsi, ma è capace di essere indipendente e di raggiungere i suoi obiettivi facendo affidamento solo e principalmente sulle sue capacità.
Non ci resta, quindi che aspettare l’inverno per essere travolti dal coraggio e dalla passione di una giovane adolescente, che da sola scoprirà se stessa navigando nell’ignoto Oceano Pacifico.
Angela Ruzzoni 24/07/2016
