Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 631

"Come ti ammazzo il bodyguard": niente di nuovo sul fronte buddy film, ma si ride

“E l’ha bevuto tutto e non gli ha fatto male, l’acqua fa male, il vino fa cantare, bevilo tutto bevilo tutto, bevilo bevilo bevilo tutto” canta Samuel L. Jackson, proprio lui, in un furgoncino zeppo di suore in gita, in una delle scene più riuscite del film. Cometiammazzoibodyguard2
Niente “Ezechiele 25:17…”, ma anche in “Come ti ammazzo il bodyguard” Jackson fa il sicario, il numero uno al mondo, che, dopo il suo arresto, può tornare utile all’Interpol in quanto possessore di alcune prove schiaccianti nei confronti del dittatore dell’est Europa Vladislav Dukhovich (Gary Oldman). Vista l’incapacità della polizia di proteggere il testimone nel suo trasporto verso il tribunale dell’Aia, l’agente Amelia Roussel (Elodie Young) chiama Michael Bryce (Ryan Reynolds), il miglior bodyguard su piazza (e suo ex, ovviamente) decaduto dopo il fallimento di una missione importante, che così ha la possibilità di riscattarsi. “Come ti ammazzo il bodyguard”, nella sua grossolanità, con tanto di macroscopici errori storico-geografici (nella presentazione del personaggio interpretato da Oldman appare la scritta “Biellorussia-Ex Jugoslavia”) è un film molto “standard” ma piuttosto divertente. Ha il merito assoluto (oltre ad aver fatto cantare “bevilo tutto” a Samuel L. Jackson) di non prendersi sul serio, nemmeno per un secondo. Mai il film sembra voler nascondere intenti più “alti” all’interno di una forma pop fatta di scazzottate e inseguimenti, e questo è decisamente degno di nota, perché alla caciara non bisogna necessariamente abbinare le pretese (vedi Marvel). C’è la trama d’amore, ci sono i due nemici che si guardano da vicino e capiscono di essere più simili di quanto pensassero e c’è il passato che torna nelle azioni presenti, c’è tutto il campionario, perché è la base d’appoggio di cui questo genere necessità, ma ci sono soprattutto le gag Reynolds-Jackson, gli inseguimenti e gli spari, le scazzottate e gli accoltellamenti.
“Ryan era coinvolto nel progetto, e quando il mio nome è uscito fuori sembrava fosse fatto apposta. È stato uno spasso vederlo all’opera, lo conosco a livello personale e lo apprezzo molto, ho pensato che sullo schermo avremmo avuto una bella alchimia” ha dichiarato Samuel L. Jackson. E, effettivamente, questa alchimia sullo schermo c’è: scanzonato e amante dell’improvvisazione il killer, rigoroso e attento al particolare il bodyguard, un contrasto non inedito, ma il cui risultato porta risate. Il regista Patrick Hughes, già rodato per questo genere dopo il non indimenticabile “I mercenari 3”, è qui autore di un lavoro molto buono, che sarebbe stato ottimo se avesse forzato un po’ meno la mano e avesse ridotto qualche scena di inseguimento, troppo ripetitive e prolisse dopo un po’, con il risultato che il film mantiene sempre i battiti piuttosto accelerati, ma a lungo andare può venire il mal di mare.Chi, in uno di questi primi week end autunnali, si trovasse in un multisala alla ricerca di un film che mi fa passare un’ora e mezza senza pensieri, con “Come ti ammazzo il bodyguard” (che ha nel cast anche nell’inedito ruolo dell’avanzo di galera che bullizza la sua compagna di cella) troverà quello che cerca.

Alessio Altieri 30/09/2017

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM