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Roma: Sasà Neri e Solveig Cogliani danno vita a un “rave d’arte” sulla maternità

Il teatro di Sasà Neri dialoga con la pittura di Solveig Cogliani e offre una maratona artistica di quattordici ore che avvolge gli spettatori in un clima da “maternity blues”, con riflessioni sulla maternità e su fenomeni quali la depressione post parto e l’infanticidio.
Il Nur Bar di Roma ha dato residenza all’evento “Mothers’ Colors (oltre il blues). Rave d’arte e tavola rotonda”. Il progetto, presentato dalle associazioni CentrarteMediterranea di Roma e EsosTheatre-Luna Obliqua di Messina con la collaborazione di iTAM Comunicazione, è dedicato alla centralità della donna, alla maternità attraversata anche nella sua fragilità e nelle sue possibili devianze.
Fotografie di affetti rubati, sguardi femminili sconfitti, giacigli di una tenerezza sfatta e controversa, ciocche di capelli, musiche, tele di ragno create nei recessi di una problematica antica e attualissima. Da queste stazioni martoriate ha preso vita l’azione scenica dei ventiquattro artisti di EsosTheatre che, sotto la guida del regista Sasà Neri, hanno vissuto e recitato un copione puzzle ispirato a letteratura, saggistica, drammaturgia e cronaca. Le parole di Pasolini, Brecht, Euripide (per rammentare solo alcune delle citazioni) hanno attraversato i luoghi scenici di un percorso che non è solo praticato, soprattutto interagito dai visitatori. Il pubblico ha avuto la possibilità di soffermarsi o abbandonare la “performance-monstre”. Senza soluzione di continuità, la pittrice Solveig Cogliani ha realizzato la sua tela dedicata alla figura della madre. Il colore ha abbracciato il bianco e il nero – nei costumi e nel make-up – degli attori, focus spiazzante di una giornata artistica che ha respirato un clima di osmosi culturale.
Graffiando la patina dolorosa di temi come l’assenza, la depressione, l’infanticidio, si è cercato di far venire fuori l’umanità che resiste a questi stessi atti. Una tavola rotonda, a cui hanno partecipato psichiatri, psicologi, chirurghi, giuristi, pubblico e gli stessi artisti, ha infatti aperto al confronto scientifico sulla maternità.

  
(Mariantonietta Pugliese)

 

 

 

Solveig Cogliani (Roma, 1967) è magistrato amministrativo e pittrice. È da sempre impegnata – in diversi contesti – sulle tematiche del femminile. I suoi quadri  sono stati esposti, tra l’altro, alla Biennale di Venezia (2011), sono stati selezionati per “Seguendo il cammino di Marco Polo” (Venezia e Hangzhou, 2011) e sono  stati acquisiti dalle collezioni della Fondazione Roma (“Pop star”, 2011, “La palma femmina”, 2012) e della Pontificia Insigne Accademia di belle arti e lettere dei Virtuosi al Pantheon (tra gli altri, “Resurrezione”, 2011). Il suo dipinto “La parola” (2013) è stato acquisito da Radio Vaticana. Il suo dittico “Angeli sulla città” (2014) è stato acquisito alla collezione permanente della Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon.
Sasà Neri, ideatore del format teatrale “esoscheletri”, nome d’arte di Salvatore Ingegneri (Messina, 1964) è attore, regista, grafico e organizzatore di eventi. Ha calcato le scene per la prima volta come Sancho Panza nell’opera lirica Don Chisciotte di Giambattista Martini, nel 1998 alla Sala Laudamo del Teatro di Messina, il Vittorio Emanuele. Da ultimo è stato il Dottor Sparapropositi nella “Carovana degli Zanni” (2012) pura commedia dell'arte, produzione Querelle, regia di Francesco Vadalà. E’ stato coprotagonista di “Bronte 1860”, produzione del Teatro Vittorio Emanuele di Messina (2010), regia Gianni Scuto, e del film “One way” al fianco di Stefania Rocca e Lothaire Bluteau (1998), regia Aditya Batthacharia (Mumbay). Sono di Neri la regia e la parte principale in “Friendship”, incoronato miglior spettacolo alla Royal Academy of Dramatic Art di Londra per la competizione internazionale Shortheatre Italian Nights (2008). Neri è docente di laboratori scolastici con i quali puntualmente vince premi nazionali.

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